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  1. 21 dic 2017 · Bene, è tutto vero, Baudelaire e i poeti maledetti facevano uso di sostanze psicotrope come l’hashish e l’oppio. È bene però fare una distinzione tra l’uso moderno delle droghe leggere e quello simbolista del tardo Ottocento.

  2. 9 apr 2021 · Protagonista di una vita bohémien, tra lussi sfrenati e consumo di droghe, grazie alla scandalosa raccolta I fiori del male, il “poeta maledetto” Charles Pierre Baudelaire è considerato una delle principali figure letterarie del XIX secolo.

  3. 2 feb 2021 · Annotazioni di Charles Baudelaire su “I fiori del male”. Baudelaire passerà anche a un confronto diretto tra le varie droghe: paragona gli effetti del vino e dell’hashish, opponendo i positivi risvolti sociali provocati dal primo all’annullamento della volontà del secondo.

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    • Voci Correlate

    L'opera fu pubblicata presso l'editore Poulet-Malassais nel 1860 e comprende al suo interno il saggio già pubblicato precedentemente "Del vino e dell'hashish raffrontati come modi di moltiplicazione dell'individualità" (Du vin et du Haschisch comparés comme moyens de multiplication de l'individualité) e due nuove sezioni, "Il poema dell'hashish" (L...

    In questo scritto l'autore descrive le sensazioni provate dopo l'assunzione di sostanze stupefacenti quali hashish, oppio e vino. Nel saggio da un iniziale elogio della droga quale strumento umano per soddisfare il "gusto dell'infinito" si passa ad una irrimediabile condanna: l'Artista, che segue i Principi Superiori dell'Arte, non può che rifiutar...

  4. 15 apr 2024 · Baudelaire e il suo editore furono condannati a multe rispettivamente di trecento e cento franchi, e all’eliminazione di sei poesie dall’edizione di I fiori del male.

  5. Con la raccolta “I fiori del male” Baudelaire apre la stagione dei “poeti maledetti”, così chiamati per la loro vita sregolata, l’uso e l’abuso di alcool e droghe e il rifiuto della ...

  6. www.ilsommopoeta.it › baudelaire › i-paradisi-artificialiIl Sommo Poeta

    I paradisi artificiali è un'opera saggistica di Charles Baudelaire pubblicata nel 1861 e suddivisa in tre sezioni contenenti le descrizioni delle sensazioni provate dopo l'assunzione di sostanze stupefacenti quali hashish, oppio e vino.