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  1. delicatézza s. f. [der. di delicato ]. – 1. a. La qualità di ciò che è delicato, finezza, morbidezza, leggerezza: d. di pelle, di carnagione, di tinte; d. di un profumo; d. di tono, di tocco, di stile e sim., in opere letterarie o d’arte. b.

  2. delicatezza. [de-li-ca-téz-za] s.f. 1 Qualità di ciò che non urta, non offende i sensi ma al contrario li blandisce, inducendo sensazioni gradevoli SIN finezza, morbidezza: d. di una stoffa.

  3. delicatezza. de | li | ca | téz | za. s.f. 1ª metà XIV sec; AD. 1a. l’essere delicato: delicatezza dell’incarnato, delicatezza dei colori, delicatezza di un profumo. 1b. fragilità, deteriorabilità: la delicatezza del cristallo, la delicatezza di una stoffa | debolezza di costituzione fisica.

  4. Sostantivo. delicatezza f sing (plurale: delicatezze) cogliere per esempio il momento adatto; senza affronto né sregolatezza. Valentina dimostra sempre la sua innata delicatezza .

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  6. n.f. [pl. -e] 1 qualità di ciò che è delicato, tenue, fine: delicatezza di carnagione, di colori 2 fragilità, deteriorabilità: la delicatezza del vetro, di un tessuto | gracilità, debolezza di costituzione fisica 3 discrezione, tatto, prudenza: dimostrare una grande delicatezza | gentilezza, cortesia: delicatezza d’animo; trattare con ...

  7. 1 Carattere di chi, di ciò che è delicato: d. di segno, di colore; la d. di certi profumi ‖ Finezza, morbidezza: d. di carnagione ‖ Leggerezza: ha la d. di una piuma