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  1. delicatézza s. f. [der. di delicato ]. – 1. a. La qualità di ciò che è delicato, finezza, morbidezza, leggerezza: d. di pelle, di carnagione, di tinte; d. di un profumo; d. di tono, di tocco, di stile e sim., in opere letterarie o d’arte. b.

  2. 1 Qualità di ciò che non urta, non offende i sensi ma al contrario li blandisce, inducendo sensazioni gradevoli SIN finezza, morbidezza: d. di una stoffa. 2 Qualità di chi usa discrezione e tatto...

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  4. 1a. lessere delicato: delicatezza dell’incarnato, delicatezza dei colori, delicatezza di un profumo. 1b. fragilità, deteriorabilità: la delicatezza del cristallo, la delicatezza di una stoffa | debolezza di costituzione fisica.

  5. s.f. 1 Carattere di chi, di ciò che è delicato: d. di segno, di colore; la d. di certi profumi. || Finezza, morbidezza: d. di carnagione. || Leggerezza: ha la d. di una piuma. 2 Gracilità: d. di...

  6. delicato. (ant. dilicato) agg. [dal lat. delicatus, der. di deliciae «delizia»]. – 1. Che dà, ai varî sensi dell’uomo, un’impressione gradevole di finezza, leggerezza e sim. (si contrappone ora a ruvido, aspro, ora a rozzo, grossolano, ora a chiassoso, forte e sim.): stoffa, pelle, carnagione d ., morbida, sottile; forme d ...

  7. a. [qualità di ciò che è delicato: d. di pelle, di tocco, di stile] ≈ dolcezza, finezza, leggerezza, morbidezza, tenerezza. ↔ asprezza, rozzezza, ruvidezza, [di colore] vistosità, [di profumo, odore] intensità. b.