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Le calende (in latino arcaico: kǎlendāī -āsōm; in latino classico: kǎlendae -ārum, o cǎlendae [kaˈlɛn̪.d̪ae̯]) erano il primo giorno di ciascun mese nel calendario romano, quello della luna nuova quando questo seguiva il ciclo lunare (sotto Romolo e Numa Pompilio).
Il primo giorno del mese nel calendario romano, da cui prese il nome il calendario stesso. Non esistevano nel calendario greco, e fu perciò che i Romani a indicare il rinvio indefinito di un'impresa o di una promessa, dicevano scherzosamente che era rimandata alle calende greche.
Nel calendario romano (che ne derivò il nome) il primo giorno del mese, sacro a Giunone, nel quale il pontefice minore annunziava al popolo radunato davanti alla curia calabra se le none sarebbero cadute il 5 o il 7 del mese.
Il calendario romano o calendario pre-giuliano denota l'insieme dei calendari che furono in uso nella Roma Antica dalla sua fondazione fino all'avvento nel 46 a.C. del calendario giuliano. Secondo la tradizione, il calendario romano fu istituito nel 753 a.C. da Romolo, fondatore di Roma: subì diverse modifiche nel corso dei secoli ...
Presso i Romani inizialmente l’anno era costituito da dieci mesi: Martius, Aprilis, Maius, Junius, Quintilis, Sextilis, September, October, November, December. I giorni in totale erano solo 304 per cui non si seguiva né l’anno lunare né quello solare.
Le calende (in latino arcaico: kǎlendāī -āsōm; in latino classico: kǎlendae -ārum, o cǎlendae [kaˈlɛn̪.d̪ae̯]) erano il primo giorno di ciascun mese nel calendario romano, quello della luna nuova quando questo seguiva il ciclo lunare (sotto Romolo e Numa Pompilio).
greche, già usata dai Romani per significare un rinvio a tempo indeterminato. Nella lingua ital., la parola, un tempo di uso comune, è ormai ant. o letter.: E di noi parli pur come se tue Partissi ancor lo tempo per calendi (Dante).