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  1. Zacinto mia, che te specchi nell’ onde. del greco mar da cui vergine nacque. Venere, e fea quelle isole feconde. col suo primo sorriso, onde non tacque. le tue limpide nubi e le tue fronde. l ...

  2. 16 mar 2021 · A Zacinto di Ugo Foscolo: testo, analisi e commento A Zacinto, conosciuto anche come Né più mai toccherò le sacre sponde , è uno dei più famosi sonetti endecasillabi di Ugo Foscolo. Il tema centrale del componimento dedicato all’isola Zacinto (l’odierna Zante), luogo di nascita del poeta, è quello dell’esilio e della nostalgia verso la madrepatria.

  3. Effetti degli enjambement in A Zacinto. In "A Zacinto", gli enjambement contribuiscono a creare un senso di continuità e fluidità nel flusso di pensieri e immagini del poeta. Essi rompono le linee metriche tradizionali, permettendo al significato di fluire senza pause forzate.

  4. Nel sonetto “A Zacinto” c’è il motivo di una soggettività smarrita ed inquieta, il tema dell’esilio come condizione politica ma anche esistenziale e l’opposizione tra idealità tradite e realtà presente. Nel testo è evidente la contrapposizione tra l’eroe classico, il cui percorso ha un approdo ed una meta e l’eroe romantico ...

  5. Zacinto, detta anche Zante, è un' isola greca del Mar Ionio, vicina al Peloponneso. Oltre a essere l'isola in cui Ugo Foscolo nacque nel 1778, è importante a livello letterario perché è stata citata da Omero sia nell' Iliade che nell' Odissea e la tradizione dice che fu conquistata da Ulisse, re di Itaca: tutti elementi ripresi nella poesia.

  6. una struttura circolare; riprende quindi il tema da cui è partito, e cioè l’impossibile ultimo ritorno a Zacinto. A ZACINTO Ugo Foscolo 1. Né più mai toccherò le sacre sponde 2. Ove il mio corpo fanciulletto giacque, 3. Zacinto mia, che te specchi nell'onde 4. Del greco mar da cui vergine nacque 5. Venere, e fea quelle isole feconde 6.

  7. www.antelitteram.com › antologia › foscoloUgo Foscolo - A Zacinto

    A Zacinto. Né più mai toccherò le sacre sponde ove il mio corpo fanciulletto giacque, Zacinto mia, che te specchi nell'onde del greco mar da cui vergine nacque Venere, e fea quelle isole feconde col suo primo sorriso, onde non tacque le tue limpide nubi e le tue fronde l'inclito verso di colui che l'acque cantò fatali, ed il diverso esiglio ...