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  1. Il 25 giugno 1946 si riunì per la prima volta l’Assemblea Costituente e ben 21 donne entrano a far parte di quel gruppo di eletti che potevano sedere ufficialmente nei banchi della politica. Le cosiddette Madri Costituenti erano rappresentanti dei diversi partiti presenti nel paese: nove dalla DC, nove dal PCI, due dal PSIUP ed una dal Fornte Liberale Democratico dell’Uomo qualunque.

  2. Eletto deputato all'Assemblea Costituente, fu per un anno ministro senza portafoglio nel governo De Gasperi II, in qualità di coordinatore dei rapporti tra il governo e la Costituente. Fu membro della Direzione Nazionale del PRI dal 1947 sino alla morte e direttore della « Voce Repubblicana » dal 1951 al 1º gennaio 1959 .

  3. Voce principale: Elezioni politiche in Italia del 1946. Le elezioni politiche in Italia del 1946 nelle circoscrizioni dell'Assemblea Costituente videro i seguenti risultati.

  4. Come consulente del Ministro degli affari esteri dal 1931 al 1936 ha fatto parte della delegazione italiana presso la Società delle Nazioni e dal 1944 è stato segretario generale del contenzioso diplomatico. Nel 1946 è stato eletto per il Partito Repubblicano Italiano deputato all'Assemblea Costituente nella quale è stato:

  5. Italia, La dichiarazione di Filadelfia e la costituzione italiana: discorso pronunciato all'assemblea costituente nella seduta del 3 maggio 1947, Angela Maria Cingolani Guidi (ed.), Roma, Tipografia del Senato, 1947. Angela Maria Guidi Cingolani (1896-1991), gruppo DC, in Le madri costituenti.

  6. I Lavori dell'Assemblea. L'Assemblea costituente si riunì per la prima volta il 25 giugno 1946, ed elesse presidente, nella prima seduta, Giuseppe Saragat. Il 28 giugno Enrico De Nicola fu eletto dall'Assemblea Capo provvisorio dello Stato, con 396 voti su 501 votanti.

  7. Rientrò in Italia nel 1944 insieme alla moglie e allo scrittore Ignazio Silone. Pur con la salute assai compromessa, fu membro della Consulta nazionale e deputato all' Assemblea Costituente . L'11 gennaio 1947 partecipò alla scissione di Palazzo Barberini divenendo presidente del Partito Socialista dei Lavoratori Italiani (poi Partito Socialista Democratico Italiano ).