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  1. Andreas Prokop, detto Procopio il Grande o Procopio lo Sbarbato (Regno di Boemia, 1380 – 30 maggio 1434) è stato un presbitero e militare ceco, leader hussita dei taboriti

  2. PROCOPIO il Grande (Prokop Veliký) Fu uno dei capi della rivoluzione ussita. Da parte materna derivava da una ricca famiglia borghese di Praga, venuta da Aquisgrana. Dopo la prematura morte del padre fu adottato dallo zio Enrico di Jenštein, il quale lo avviò alla carriera ecclesiastica.

  3. Procòpio il grande - Enciclopedia - Treccani. Capo (n. 1380 circa - m. Lipany, Boemia Centrale, 1434) degli hussiti e comandante (dal 1426) degli eserciti taboriti (hussiti radicali). Sconfisse i crociati a Tachov (1427) e a Domažlice (1431).

  4. Procopio il Grande. Hussita boemo (n. 1380 ca.-m. Lipany, Boemia centrale, 1434). Capo degli hussiti e comandante (dal 1426) degli eserciti taboriti (hussiti radicali). Sconfisse i crociati a Tachov (1427) e a Domažlice (1431).

    • Giustiniano I E La Renovatio Imperii
    • Una Narrazione Equa E imparziale
    • Orrori E devastazioni Delle carestie
    • Considerazioni sugli Eserciti

    L’opera più ricordata di Procopio è senza dubbio La guerra gotica, un resoconto dettagliato del conflitto sostenuto dall’Imperatore Giustiniano (482-565) contro gli Ostrogoti nella Penisola Italiana. Questo testo rappresenta una fonte imprescindibile per studiare la campagna militare condotta dai Bizantini; la politica di Giustiniano era incentrata...

    Nella sua narrazione storica, però, Procopio non cadde mai in facili elogi del monarca e tenne toni distaccati e imparziali. Con equità, lo scrittore descrisse Teodorico (454-526) come un buon capo politico che cercò di mantenere l’ordine in Italia e gli riconobbe i suoi meriti: Barbari e italiani convissero, notò Procopio, ma (almeno in quest’epoc...

    La Penisola fu colpita da una pesante carestiache impoverì anche le regioni più ricche. L’Emilia offriva scenari desolanti e anche la Toscana – le cui campagne, normalmente, non sono certo brulle – fu ridotta alla fame: Infine nel Piceno: Presero a circolare addirittura racconti terrificanti, che lo storico non trascurò di annotare:

    Durante le battaglie e le tregue, i popoli barbari non si fecero scrupoli a lasciarsi comprare ora da questo ora da quello schieramento e offrirono i loro servigi militari sia ai Bizantini che ai Goti, ma Procopio giunge alle stesse considerazioni che, secoli più tardi, furono esposte da Machiavelli ne Il Principe (1513): gli eserciti di soldati st...

    • Riccardo Pasqualin
  5. 7 ott 2013 · La Storia delle Guerre. L’opera più importante di Procopio è la Storia delle Guerre. L’autore stesso la cita all’inizio dell’opera con il titolo di Storia delle Guerre di Giustiniano e nel De Aedificiis con il titolo Libri sulle Guerre, mentre i manoscritti recano il titolo Storie.

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