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  1. Guglielmo di Tiro (in latino Guillelmus Tyrensis; in francese Guillaume de Tyr; Gerusalemme, 1130 circa – 1186) è stato arcivescovo della città di Tiro . Indice. 1 Biografia. 2 Produzione letteraria. 3 Bibliografia. 4 Voci correlate. 5 Altri progetti. 6 Collegamenti esterni. Biografia. Nacque a Gerusalemme da una famiglia francese.

  2. È uno degli uomini politici più importanti della Siria latina del sec. XII, e una fonte preziosa per la storia dei Latini in Oriente. Non sappiamo se fosse oriundo francese o italiano. Nacque in Siria verso il 1130; studiò in Italia e conobbe il latino, il greco e l'arabo.

  3. Historia Rerum in Partibus Transmarinis Gestarum o Historia Belli Sacri Verissima è un dettagliato resoconto in latino della storia delle prime crociate e del Regno di Gerusalemme dal 1095 al 1183. Fu scritto da Guglielmo di Tiro nel Regno di Gerusalemme in latino medievale nella seconda metà del XII secolo.

  4. Quando tornò in Terrasanta, fu prima canonico, poi arcivescovo di Tiro e cancelliere del regno di Gerusalemme. Nella sua attività religiosa e politica si conquistò la piena fiducia del re Amalrico I, che gli affidò l'educazione del figlio Baldovino e lo inviò in varie missioni diplomatiche a Costantinopoli e in Occidente.

  5. Guglielmo (... – tra il 1130 e il 1133) è stato un arcivescovo cattolico inglese, il primo arcivescovo di Tiro di rito latino dopo la conquista della città da parte dei crociati, dal 1128 al 1130 (da non confondere con il più famoso Guglielmo di Tiro, secondo arcivescovo di Tiro con questo nome).

  6. Guglielmo di Tiro, nell'Historia Rerum Transmarinis Gestarum, (1) non dà, in proporzione agli autori precedenti, tanto spazio al fantastico e all'esaltazione. Tuttavia, essi vi compaiono nella misura in cui sono funzionali alle idee portanti del suo racconto.

  7. 3 ott 2021 · Guglièlmo di Tiro. cronista (Gerusalemme ca. 1130/35-dopo il 1184). Forse di famiglia romana, compì i suoi studi in Occidente. Tornato a Gerusalemme, fu accolto alla corte di Amalrico I che nel 1175 lo fece arcivescovo di Tiro, affidandogli diverse missioni diplomatiche, tra cui una a Roma al concilio del 1179.