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  1. Successivamente Miller tratta il concetto "durata della memoria". Con questo termine si intende la più lunga lista di oggetti (per es. numeri, lettere, parole ecc.) che una persona può ricordare nel corretto ordine, subito dopo l'acquisizione, nel 50% delle prove.

  2. Oggi le limitazioni della memoria di breve termine vengono attribuite in particolare ai successivi studi di Alan Baddeley sulla memoria di lavoro e di John Sweller sul carico cognitivo. I'm losing my memory: it is the end of a nightmare.

  3. La memoria a breve termine è la capacità di ricordare informazioni per brevi periodi di tempo, cioè per 20-30 secondi al massimo. Si riferisce anche alla capacità del cervello di immagazzinare piccole quantità di informazioni per un uso immediato.

  4. Oggi le limitazioni della memoria di breve termine vengono attribuite in particolare ai successivi studi di Alan Baddeley sulla memoria di lavoro e di John Sweller sul carico cognitivo.

  5. La memoria a breve termine (MBT), anche chiamata memoria primaria o attiva, è quella parte di memoria che si ritiene capace di conservare una piccola quantità di informazioni, chiamata span, (tra i 5 e i 9 elementi, secondo l'articolo Il magico numero sette, più o meno due di Miller) per una durata di 20/30 secondi circa. È ...

  6. Oppure anche: lo span (arco, intervallo) della nostra memoria a breve termine (o memoria di lavoro) si limita, più o meno, ad una capacità di 7 chunk (pezzo) per volta. Al successo dell’articolo ha certamente contribuito la connotazione esoterica del suo titolo.

  7. Allora Miller ipotizzò che il sette fosse il numero magico che rappresentasse la quantità di elementi che possiamo conservare nella nostra memoria breve (con una variazione di +/- 2 elementi).