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Lo shock settico comporta ipotensione persistente (definita come la necessità dei vasopressori di mantenere la pressione arteriosa media ≥ 65 millimetri Hg, e un livello sierico di lattato > 18 mg/dL [2 mmol/L] nonostante un'adeguata rianimazione di volume [1]).
- Rianimazione Iniziale
- Screening Per La Sepsi E Miglioramento Performance
- Diagnosi
- Terapia Antibiotica
- Controllo Del Focus
- Terapia Con I Fluidi
- Vasopressori
- Corticosteroidi
- Emoderivati
- Immunoglobuline
La sepsi e lo shock settico sono emergenze mediche, ed è raccomandato che il trattamento e la rianimazione inizino immediatamente.È raccomandato che, nella rianimazione dell’ipoperfusione indotta dalla sepsi, siano somministrati entro le prime 3 ore almeno 30 ml/Kg di cristalloidi per via endovenosa.È raccomandato che, successivamente all’iniziale rianimazione volemica, siano somministrati fluidi in base a frequenti valutazioni dello stato emodinamico. Osservazioni: la rivalutazione dovrebbe i...È raccomandata una valutazione dello stato emodinamico (come, ad esempio, la funzionalità cardiaca) per determinare il tipo di shock se l’esame clinico non conduce a una diagnosi chiaraÈ raccomandato che gli ospedali e i sistemi ospedalieri possiedano un programma di miglioramento della performance per la sepsi, tra i quali strumenti di screening per l’identificazione della sepsi...
È raccomandato che gli esami colturali microbiologici di routine (incluse le emocolture) siano ottenuti prima dell’inizio della terapia antibiotica nei pazienti con sospetta sepsi o shock settico s...
È raccomandato che la somministrazione degli antimicrobici per via endovenosa sia iniziata il più presto possibile dopo il riconoscimento ed entro un’ora per la sepsi e lo shock settico.È raccomandata una terapia empirica ad ampio spettro con uno o più antimicrobici per i pazienti che si presentino con sepsi o shock settico per coprire tutti i probabili agenti patogeni (compresa l...È raccomandato di ridurre la terapia antimicrobica empirica una volta stabilite l'identificazione degli agenti patogeni e le sensibilità e/o si osservi un miglioramento clinico adeguato.Non si raccomanda una profilassi antimicrobica prolungata sistemica nei pazienti con stati infiammatori di origine non infettiva (per esempio pancreatiti severe o ustioni).È raccomandato di individuare o escludere il più rapidamente possibile una diagnosi anatomica specifica di infezioni che richiedono un controllo emergente della sorgente nei pazienti con sepsi o sh...Si raccomanda la rimozione immediata dei dispositivi di accesso intravascolare che sono una possibile fonte di sepsi o shock settico dopo che è stato posizionato un altro accesso vascolare.È raccomandato di applicare una tecnica di riempimento volemico in cui la somministrazione di fluidi sia portata avanti finché i valori emodinamici assumano un trend positivo e lo mantengano.È raccomandato l’utilizzo dei cristalloidi come fluido di scelta per la rianimazione iniziale e per la successiva sostituzione del volume intravascolare nei pazienti con sepsi e shock settico.È suggerito l’utilizzo di cristalloidi bilanciati o di soluzioni saline per la rianimazione volemica dei pazienti con sepsi o shock settico.È suggerito l’utilizzo dell'albumina in aggiunta ai cristalloidi per la rianimazione iniziale e la successiva sostituzione del volume intravascolare nei pazienti con sepsi e shock settico, qualora...È raccomandato l’utilizzo della noradrenalina come vasopressore di prima scelta.È suggerita l’aggiunta o della vasopressina (fino a 0,03 U/min) o dell'adrenalina alla noradrenalina con l'intento di aumentare la pressione arteriosa media sino al target ottimale oppure l'aggiunt...È suggerito l’utilizzo della dopamina come agente vasopressore alternativo alla noradrenalina solamente in pazienti altamente selezionati (ad esempio, pazienti con basso rischio di tachiaritmie e r...È raccomandato il non utilizzo della dopamina a bassa dose per la protezione renale.È suggerito il non utilizzo dell'idrocortisone per via endovenosa nel trattamento di pazienti affetti da shock settico se un'adeguata rianimazione volemica e la terapia con vasopressori sono in gra...
È raccomandato che la trasfusione di globuli rossi concentrati si somministri solamente quando la concentrazione di emoglobina diminuisce al di sotto dei 7,0 g/dL negli adulti in assenza di compres...È raccomandato il non utilizzo di eritropoietina per il trattamento dell'anemia associata alla sepsi.È suggerito l’utilizzo di plasma congelato fresco per correggere le anomalie di coagulazione in assenza di sanguinamento o di procedure invasive pianificate.È suggerita la trasfusione delle piastrine a scopo profilattico quando la conta è < 10.000/mm3 (10 × 109/L) in assenza di emorragie apparenti e quando la conta è < 20.000/mm3 (20 × 109/L) se il paz...È suggerito il non utilizzo delle immunoglobuline per via endovenosa nei pazienti con sepsi o shock settico.
La febbre, i brividi e i segni locali di infezione suggeriscono uno shock settico, soprattutto nei pazienti immunocompromessi. La febbre isolata, a seconda dell'anamnesi e del quadro clinico, può indicare un colpo di calore.
allora si parla di SHOCK SETTICO, che è caratterizzato da PAS < 90 mmHg o PAM < 65 mmHg o da una riduzione della PAS < 40 mmHg rispetto ai valori basali del paziente oppure il rilievo di lattati ≥ 4 mmol/l con PAS e PAM nel range di norma (shock criptico).
2 nov 2021 · Uno studio RCT denominato ANDROMEDA-SHOCK avrebbe dimostrato come una rianimazione con target la normalizzazione del capillary refill time fosse superiore alla riduzione dei lattati in termini di disfunzioni d’organo misurate tramite SOFA a 3 giorni. Il ruolo dei lattati è sempre centrale nel trattamento della sepsi.
Clinicamente lo shock settico è definito come un tipo di sepsi con ipotensione che richieda vasopressori per poter mantenere una pressione arteriosa media ≥ 65 mmHg e con iperlattatemia, che persistono dopo rianimazione volemica. Può causare sindrome da insufficienza multiorgano (MODS) e morte; il tasso di mortalità è circa il 25–50%.
20 mag 2023 · I parametri fondamentali da considerare nel paziente settico in evoluzione verso lo shock sono lo stato emodinamico e l’ipossiemia. La sepsi si instaura prevalentemente in pazienti critici immunocompromessi e anziani.