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  1. Giurista ed economista ( Milano 1738 - ivi 1794). Tra i massimi rappresentanti dell'illuminismo italiano, la sua fama è legata al trattato Dei delitti e delle pene (pubblicato anonimo a Livorno nel 1764), che pose le fondamenta della scienza criminale moderna.

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    Cesare Beccaria nacque a Milano il 15 marzo 1738. Nell’autoritratto che scrisse su sollecitazione del suo traduttore francese, accenna con disprezzo agli «otto anni di educazione fanatica e servile» trascorsi dal 1747 al 1755 nel Collegio de’ nobili di Parma (Carteggio, a cura di C. Capra, R. Pasta, F. Pino Pongolini, 1° vol., 1994, p. 220). Altret...

    Lo scopo dichiarato di Beccaria, nello scrivere Dei delitti e delle pene, era quello di denunciare la crudele severità della giustizia criminale del tempo – anche se un suo intento meno vistoso, ma senz’altro importante, era di sottolineare come, proprio per colpa di questa severità eccessiva, molti delitti restassero impuniti (cfr. Foucault 1975)....

    E tuttavia, il compito delle leggi resta quello di moderare le passioni. Un assunto contro cui si potrebbe portare l’esempio delle repubbliche antiche, che generavano la passione del bene pubblico nel cuore dei cittadini. Ma questa via ci è ormai preclusa: nel mondo moderno, solo le tirannidi governano con passioni forti, spaventando continuamente ...

    L’origine ideale delle società assegna alle leggi penali una funzione puramente umana e civile. Il fine delle società è estraneo a qualsiasi progetto di redenzione: non ha nulla a che fare con la salvezza delle anime. Pensare che uomini interessati soltanto al piacere presente abbiano sacrificato parte della propria libertà per scrupolo morale o re...

    La condizione irrinunciabile perché la libertà risulti utile è «l’opinione della propria sicurezza», che rappresenta dunque una finalità fondamentale del vivere civile, superiore all’utilità non per astratta gerarchia dei valori, ma per il motivo razionale che ne costituisce il presupposto medesimo, lo strumento di effettuazione: L’opinione che cia...

    Nei paragrafi dedicati alle pene (XIX-XXVIII) viene spesso chiamato in causa un altro principio, già stabilito in precedenza. Le pene devono essere applicate speditamente; le violenze sulle persone non vanno punite con multe pecuniarie; a tutti vanno comminate le stesse pene, senza riguardo alle distinzioni di rango; i furti vanno puniti con i lavo...

    Gli scritti degli anni 1769-70 rovesciano allora la prospettiva: al problema di come ridurre la violenza tra gli uomini, ossia l’infelicità, subentra quello di come aumentare il piacere e la felicità. Nelle Ricerche intorno alla natura dello stile, Beccaria si concentra sui diletti dell’immaginazione, privati e gratuiti; nelle lezioni di economia, ...

    Il libro sullo stile, tradotto in francese, fu accolto negativamente dai suoi pochi lettori e cadde subito nell’oblio (lo lesse però, e ne rimase impressionato, il giovane Giacomo Leopardi). Più lusinghiero, ma non troppo entusiasta, fu il giudizio del pubblico sulla Prolusioneal corso di economia, che fu stampata nel 1769 e tradotta in inglese e f...

    Dopo soli due anni di insegnamento economico, Beccaria fu invitato dal sovrano a mettere in pratica le teorie che aveva elaborato e presentato per dieci anni. Per comprendere appieno quest’ultima fase della sua carriera, è necessario tornare al contesto dei primi scritti, nati dal sodalizio con Pietro Verri. La polemica contro i patrizi milanesi er...

    Elementi di economia pubblica, in Scrittori classici italiani di economia politica: parte moderna, a cura di P. Custodi, 11° e 12° voll., Milano 1804 (rist. anast. Roma 1966). Del disordine e de’ rimedi delle monete nello Stato di Milano nell’anno 1762, in Id., Opere, a cura di S. Romagnoli, 1° vol., Firenze 1958, pp. 7-34. Articoli tratti da «Il C...

  2. Ma la posizione di Beccaria va meglio chiarita e circoscritta: la minaccia del disordine assoluto, foriero del crollo della convivenza e della pace, riflette il timore della stasis, il collasso fazionario del conflitto civile, vivo nella politica greca e nella tradizione dell’antico regime.

  3. Cesare Beccaria Bonesana, marchese di Gualdrasco e di Villareggio (Milano, 15 marzo 1738 – Milano, 28 novembre 1794), è stato un giurista, filosofo, economista e letterato italiano considerato tra i massimi esponenti dell'illuminismo italiano, figura di spicco della scuola illuministica milanese.

  4. Storia della vita di Cesare Beccaria, giurista, economista e filosofo italiano. Leggendo questo profilo biografico puoi conoscere anche la bibliografia, la data in cui Cesare Beccaria nacque, l'età e il giorno in cui morì.

  5. Figura di spicco dell'Illuminismo italiano e della cultura milanese del Settecento, Cesare Beccaria fu membro dell'Accademia dei pugni, ed è ricordato principalmente per il trattato Dei delitti e delle pene, in cui condanna la tortura e la pena di morte. La vita [ modifica] Ritratto di Cesare Beccaria.

  6. Giurista e filosofo, considerato uno dei massimi esponenti dell'Illuminismo italiano, autore del trattato Dei delitti e delle pene, Cesare Beccaria, marchese di Gualdrasco e di Villareggio, nasce a Milano (allora Impero asburgico) il 15 marzo 1738 dove morirà il 28 novembre 1794.