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  1. Insieme di varietà linguistiche non separate da confini netti, ma con punti di contatto e di sovrapposizione tali da determinare il passaggio graduale dell’una nell’altra.

  2. Un continuum è un insieme di varietà lnguistiche nel quale due di esse ne costituiscono i poli e sono tra loro molto diverse, mentre le altre si trovano in una posizione intermedia che sfumano una nell'altra.Un esempio sono 2 dialetti vicini come il modenese e il bolognese.

  3. Un continuum linguistico si riferisce a una scala graduale di variazione linguistica tra due o più varietà di una lingua. In un continuum linguistico, le varietà sono collegate da una serie di transizioni più o meno graduali, senza una distinzione netta tra una varietà e l'altra.

  4. CONTINUUM LINGUISTICO. 1. Premessa. La categoria del ‘continuo’ (più frequentemente menzionata secondo la forma latina continuum) riveste una notevole importanza nella linguistica contemporanea, in opposizione a quella di ‘discreto’, che evoca una delle proprietà costitutive tradizionalmente attribuite alle lingue verbali, la discretezza.

  5. Un continuum dialettale è una catena di varietà di lingue (e/o dialetti) geograficamente adiacenti e geneticamente imparentate la cui mutua intelligibilità decresce stabilmente al crescere della distanza geografica.

  6. continuum s. neutro lat. ; in it. s.m. ( solo sing. Nel l. filos. e scient. , continuo, con riferimento a tutto ciò che non presenta interruzione della continuità: il c. spazio-temporale

  7. Un repertorio linguistico medio sarà così composto da varietà di italiano e varietà di dialetto (con entrambi i codici differenziati su base geografica) disposto in un continuum pluridimensionale. È così possibile trovare in Italia comunità – e parlanti – di fatto monolingui (tipicamente in Toscana e nelle grandi città del nord ...