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Enrico IV di Borbone, detto Enrico il Grande (le Grand) (Pau, 13 dicembre 1553 – Parigi, 14 maggio 1610), fu re di Francia, primo della Casa di Borbone. Figlio di Antonio di Borbone e della regina Giovanna III di Navarra , nel 1572 ereditò la corona di Navarra dalla madre, divenendo Enrico III di Navarra .
Enrico IV di Borbone - indicato come Enrico IV di Francia, detto anche Enrico il Grande ( le grand) - nasce il 13 dicembre 1553 a Pau, allora capitale del Viscontado di Béarn quando era situato in Aquitania. Enrico è figlio di Antonio di Borbone (duca di Vendôme) e Giovanna III (regina di Navarra).
Enrico IV di Borbone, detto Enrico il Grande (le Grand) ( Pau, 13 dicembre 1553 – Parigi, 14 maggio 1610 ), fu re di Francia, primo della Casa di Borbone. Figlio di Antonio di Borbone e della regina Giovanna III di Navarra, nel 1572 ereditò la corona di Navarra dalla madre, divenendo Enrico III di Navarra.
Le ambizioni e i fanatismi continuavano a fervere nel segreto. Nel 1602 Enrico dovette far decapitare per tradimento il maresciallo di Biron. Gravava su lui, e con ragione, l'incubo degli attentati. Dopo la morte divenne uno dei re più cari alla Francia, il re francese per eccellenza. Si formò una specie di leggenda.
Nato nel 1553, Enrico aveva appena nove anni quando nel paese scoppiarono le guerre civili tra cattolici e protestanti ed era ancora un ragazzo quando fu acclamato capo del partito ugonotto in lotta contro la potente famiglia cattolica dei Guisa, vicina ai re di Spagna e molto influente a corte.
31 gen 2023 · Nella memoria dei francesi, Enrico IV rimane ancora oggi il prototipo del buon re. Audace in guerra e in amore, alla mano e cordiale con tutti, compì nei primi anni del XVII secolo una grande opera di pacificazione e sviluppo economico, che avviò la Francia sulla strada dell’egemonia continentale che avrebbe raggiunto alcuni decenni dopo.
DAL VOCABOLARIO. LEMMI CORRELATI. Figlio (Pau 1553 - Parigi 1610) di Antonio di Borbone e di Giovanna d'Albret. Salito al trono (1589), dovette abiurare, ma concesse, con l'editto di Nantes (1598), libertà di coscienza e di culto agli ugonotti. Rafforzò il potere regio e intraprese il riordinamento amministrativo e finanziario dello Stato.