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Lo stelo delle graminacee assume il nome di culmo. Esso è nettamente suddiviso in nodi ed internodi (frequentemente cavi). Dai nodi prendono il via le foglie (una per nodo).
1 mag 2021 · Con il termine culmo, in botanica, si intende il fusto o caule, generalmente erbaceo, delle graminacee e di altre monocotiledoni, caratteristicamente articolato, fistoloso, vuoto negli internodi, solido soltanto ai nodi. Il suo termine proviene dal latino culmus.
culmo s. m. [dal lat. culmus ]. – In botanica, il caule delle graminacee e di altre monocotiledoni, erbaceo o legnoso, di solito cavo negli internodî (tranne che nel mais e nella canna da zucchero).
Lo stelo di un fiore è la parte sottile che sostiene le foglie, i fiori o i frutti nelle piante erbacee. È anche chiamato caule, fusto, pedicello o stelo. Nelle graminacee, lo stelo è chiamato culmo. Quando ci riferiamo allo stelo di un fiore o di un frutto, lo chiamiamo peduncolo.
Culmo - Enciclopedia - Treccani. Il caule delle Poacee e di altre Monocotiledoni, erbaceo o legnoso, di solito cavo negli internodi (tranne che nel mais e nella canna da zucchero), per la scomparsa del midollo, al cui posto si trova un canale interrotto da diaframmi in corrispondenza dei nodi.
Carlo Avetta. Nome dato da Linneo al fusto delle Graminacee e di altre piante Monocotiledoni, ordinariamente semplice, erbaceo o legnoso, generalmente cavo negl'internodî per scomparsa del tessuto centrale, al cui posto si forma un canale (fusto fistoloso) e pieno invece e compatto in corrispondenza dei nodi che formano come altrettanti diaframmi.
Definizione di Culmo. culmo. [cùl-mo] s.m. bot. Tipo di fusto caratteristico delle graminacee, eretto, erbaceo o legnoso, internamente cavo. sec. XVI.