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  1. 4 nov 2023 · Dio Giove, dio del cielo e del tuono, noto anche come Giove nell'antica mitologia romana, è una delle divinità più importanti del pantheon romano. Era considerato il re di tutti gli dei e ebbe un ruolo significativo nel plasmare le credenze e le pratiche religiose degli antichi romani.

  2. it.wikipedia.org › wiki › Giove_e_IoGiove e Io - Wikipedia

    Venezia, Museo archeologico. Giove e Io è un dipinto a olio su tela (163,5x74 cm) di Correggio, databile al 1532 - 1533 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna . Fa parte di una serie realizzata per il duca di Mantova Federico II Gonzaga che ha per tema gli amori di Giove .

  3. Giove e Io” di Antonio Allegri detto il Correggio è uno dei più bei dipinti del ’500, tanto da costituire un modello cromatico e formale per il giovane Tiziano. È, assieme al “Noli me tangere” dello stesso autore, uno dei quadri che ho più amato nella mia vita e certamente uno dei più belli del Rinascimento, non solo italiano.

  4. Giove e Teti. Giove pittore di farfalle, Mercurio e la Virtù. Giove, Nettuno e Plutone. Origine della Via Lattea (Rubens) Origine della Via Lattea (Tintoretto) Venere e Giove. Categorie: Dipinti a soggetto mitologico. Giove (divinità)

  5. Giove pittore di Farfalle di Dossi, il significato - Stile Arte. 15 Novembre 2017 |. News and Pittura antica. Condividi: di Maurizio Bernardelli Curuz. Giove, colto nell’atto della Creazione, dipinge farfalle su una tela candida, contro la fascia di un arco dorato che si leva fino a coprire parte del cielo.

  6. Aiuto. Categoria:Dipinti sugli amori di Giove. Questa categoria contiene le 4 sottocategorie indicate di seguito, su un totale di 4. Questa categoria contiene le 5 pagine indicate di seguito, su un totale di 5. Danae e Giove. Giove e Io. Leda (Correggio) Ratto di Ganimede (Correggio) Ratto di Ganimede (Gabbiani) Categoria: Dipinti su Giove.

  7. Giove e Iò. Ca. 1531-1534, olio su tela, cm 163,5 x 70,5. La prima attestazione del dipinto si trova in un passo del Trattato dell’arte della pittura, scoltura et architettura di Giovanni Paolo Lomazzo (1584), in cui si riferisce che il quadro, assieme alla Danae, si trovava a Milano presso lo scultore Leone Leoni (c. 1509-1590).