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  1. Trattamento |. Prognosi |. Punti chiave |. L'infarto del miocardio acuto è una necrosi miocardica dovuta a un'ostruzione acuta di un'arteria coronaria. I sintomi comprendono dolore toracico con o senza dispnea, nausea e/o diaforesi. La diagnosi è basata sull'ECG e sulla presenza o assenza di biomarker.

  2. 19 lug 2019 · Infarto miocardico: sintomi, dolore, cause, ripresa. Introduzione Un attacco di cuore (infarto del miocardio) si verifica quando si blocca il flusso di sangue diretto ad una parte del muscolo cardiaco: se il flusso sanguigno non viene ripristinato in tempi brevi, la sezione del cuore interessata risulta danneggiata dalla mancanza di ...

  3. Le sindromi coronariche acute sono condizioni che richiedono un trattamento di urgenza. Metà delle morti da infarto cardiaco si verifica durante le prime 3-4 ore dalla comparsa di sintomi. La tempestività del trattamento condiziona positivamente la possibilità di sopravvivenza.

  4. 24 mar 2020 · Per la terapia dell'infarto miocardico acuto, si consiglia di assumere il farmaco (20-50 mg) per via endovenosa (infusione di 90 minuti) entro 6 ore dalla comparsa dei sintomi; prolungare la durata dall'infusione a 3 ore quando il farmaco viene somministrato dopo 6-12 ore dalla manifestazione dei prodromi.

  5. Il trattamento della sindrome coronarica acuta deve mirare a ridurre il disagio, interrompere il processo trombotico, eliminare l'ischemia, limitare l'area della necrosi, ridurre il lavoro cardiaco, prevenire e trattare le complicanze.

  6. ATTUALITÀ NEL TRATTAMENTO. DELL'INFARTO MIOCARDICO ACUTO. Giuseppe Di Pasquale*, Gianni Casella** Il trattamento riperfusivo dell'infarto miocardico acuto con ST elevato (IMA-STE) ha finalmen-te superato la lunga controversia tra trombolisi e angioplastica (PCI) primaria per arricchirsi di molteplici opzioni terapeutiche ed organizzative.

  7. Il primo obiettivo del trattamento dell’infarto miocardico, allesordio della malattia, è quello di promuovere la riapertura della coronaria che si è occlusa. In questa fase il tempo risparmiato tra l’arrivo del paziente e la riapertura del vaso si traduce in un guadagno di muscolo cardiaco prima che venga danneggiato in modo irreversibile.