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  1. In quasi tutte le campagne archeologiche subacquee viene impiegato un particolare aspiratore: la sorbona. Di plastica o di gomma, questo strumento è utilizzato per scavare e recuperare sott'acqua reperti di vario genere.

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  2. La sorbona ad aria è costituita da un lungo tubo all'interno del quale viene immessa aria compressa che, risalendo con forza alla su perficie, crea un'aspirazione mista di aria e acqua e con esse, quindi, anche dei sedimenti da asportare.

  3. La sorbona ad acqua Vantaggi: Leggerezza; manegevolezza; flessibilità; facilità di trasporto; delicatezza; uso a basse profondità. Svantaggi: Scarico nei pressi dell’area di scavo; rischio di sospensioni; scarsa potenza.

  4. Le iniziative di scavo di rilevante impegno logistico si moltiplicano, potendo ormai contare su strumenti di lavoro affidabili e collaudati (sorbona ad aria e ad acqua, lancia ad acqua), su condivise e generalizzate strategie di scavo (il sistema basato sulla quadrettatura e sui saggi regolari ripetuti), su avanzati sistemi di documentazione ...

  5. Il principale strumento impiegato dai subacquei è stata una sorbona ad acqua, perfezionata dalla ditta esecutrice IDRA, dotata di una "coda" rigida lunga e di un "naso" morbido da 2 o 4 m, secondo le esigenze. Questa soluzione ha permesso di ovviare a due importanti problemi.

  6. La sorbona ad aria, la più utilizzata, funziona per mezzo di una depressione creata artiicialmente con dell’aria all’interno di un grosso tubo; questa consente di risucchiare dal Fig. 11 - La sorbona al lavoro, mentre vengono liberate alcune anfore da un fondale sabbioso.

  7. Vi sono due tipi di sorbona: ad aria e ad acqua. Quella ad aria, la più utilizzata, funziona per mezzo di una depressione creata artificialmente con dell’aria all’interno di un grosso tubo. Requisiti per la Specialistica in Bocconi.