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  1. Al contempo, il ricordo della sua storia d'amore con la mammana del villaggio regala momenti di toccante, pudica, candida poesia. Che per un film di un rigore quasi ossessivo, di un controllo pressoché maniacale, non è certo poco. Haneke cerca le radici del nazismo in un villaggio del nord della Germania alla vigilia della Prima Guerra Mondiale.

  2. Il Nastro Bianco. Germania del Nord, 1913-14. In un villaggio protestante alcuni studenti, componenti di un coro diretto da uno degli insegnati, sono testimoni con le loro famiglie di una serie di strani incidenti che ben presto iniziano ad apparire come rituali punitivi.

  3. IL NASTRO BIANCO regia di Michael Haneke con Christian Friedel, Ernst Jacobi, Burghart Klaußner, Steffi Kühnert, Maria Dragus, Susanne Lothar, Rainer Bock, Roxane Duran, Eddy Grahl, Ursina Lardi, Ulrich Tukur, Fion Mutert, Leonie Benesch, Levin Henning, Leonard Proxauf, Josef Bierbichler, Gabriela Maria Schmeide, Janina Fautz, Detlev Buck, Birgit Minichmayr, Carmen-Maja Antoni, Michael Kranz ...

  4. 2020© Il Nastro Bianco - Via Provinciale per Nola, 9 - Tel: +39 081 0155087 - Mail: info@ilnastrobianco.it ...

  5. www.spiweb.it › cinema › recensioni-cinemaIl nastro Bianco | SPI

    25 nov 2009 · Il nastro bianco che il Pastore impone ai figli piu’ grandi dovrebbe simboleggiare la necessità, per loro, di raggiungere una purezza che dovrebbe coincidere con l’acquisita maturità. Di fatto, in quel piccolo mondo in cui solo l’istitutore e la sua timida e inconsapevole innamorata sembrano credere nella positività della vita, il disprezzo domina.

  6. 30 ott 2009 · Il nastro bianco (2009), scheda completa del film di Michael Haneke con Susanne Lothar, Ulrich Tukur, Burghart Klaußner: trama, cast, trailer, gallerie, boxoffice, premi, curiosità e news.

  7. 31 ott 2009 · L’apocalisse dietro l’angolo, l’incubazione del male, la genesi di mostri studiati in vitro nel loro farsi, crescere e moltiplicarsi, questo è il film vincitore della 62° edizione di Cannes, Il nastro bianco, già nel titolo così asettico, così totalmente dissanguato nella negazione che il bianco impone ad ogni sospetto di colore e dunque di libero fluire del sangue della vita.