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16 nov 2023 · Dramafest, festival della nuova drammaturgia diretto da Max Mazzotta. Parte il festival della nuova drammaturgia che unisce Cosenza e Unical con la direzione artistica di Max Mazzotta. Dal 22 al 24 novembre spettacoli al Teatro Auditorium “Guarasci” e incontri con autori e registi di fama nazionale all’Unical
Andrea Pazienza. Andrea Michele Vincenzo Ciro [1] Pazienza ( San Benedetto del Tronto, 23 maggio 1956 – Montepulciano, 16 giugno 1988) è stato un fumettista, disegnatore e pittore italiano . Ritenuto uno degli artisti più rappresentativi e innovativi nel campo del fumetto italiano; la sua produzione, incentrata su personaggi come Zanardi e ...
4 nov 2021 · Nel film l’attore Max Mazzotta è Il Gobbo, calabrese coriaceo con un fucile come protesi al braccio, leader de “I Diavoli Storpi”, banda di partigiani con menomazioni fisiche. «È un ...
10 gen 2022 · Con Vite di Ginius – in cartellone alla Sala Umberto di Roma lunedì 17 gennaio – Max Mazzotta porta in scena una pièce che si preannuncia di grande impatto. Lo spettacolo interseca infatti diversi linguaggi – dal corpo alla musica al video – e il lavoro di scrittura drammaturgica si fonde con una lingua di per sé musicale, ritmica e onirica come il viaggio che l’anima si trova a ...
13 lug 2023 · Max Mazzotta infatti sveste i panni di regista e attore per ritornare ad indossare quelli di cantautore, una passione sempre coltivata e mai abbandonata. E lo fa con un nuovo concerto prodotto dalla sua compagnia Libero Teatro in collaborazione con L’Altro Teatro, al Castello Svevo di Cosenza martedì 25 luglio alle ore 21,30 nel quale ...
BIOGRAFIA. Attore. Ha iniziato a recitare in teatro nel 1990 e nel 1993 si è diplomato alla scuola del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler a Milano. Nel 1995 ha esordito come regista, sempre per il teatro, con "Il gatto e la volpe" cui sono seguiti nel 1998 "Grottesco" e "Prove aperte", nel 1999 "Follia", nel 2000 "L'ebreo di Malta" e nel 2001 ...
2 dic 2021 · Mazzotta: «Il ricordo è la fase più dolorosa» «Il ricordo è la fase più dolorosa – spiega Max Mazzotta – perché ogni vita ricordata è come se venisse vissuta in prima persona e allo stesso tempo osservata come fosse una terza persona. Lo spettacolo interseca due dimensioni del racconto e diversi stili linguistici.
