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  1. 6 mag 2024 · La terza guerra d'indipendenza. Alleatosi con la Prussia, il Regno d'Italia dichiarò guerra all'Austria il 20 giugno 1866. L'esercito italiano, potenzialmente più forte di quello nemico, e che disponeva di 20 divisioni, di un genio efficiente, di una flotta agguerrita e di 40.000 garibaldini, soffriva tuttavia della rivalità dei propri generali La Marmora e Cialdini.

  2. Verso l'unificazione. Tra il 1849 e il 1860 l'azione delle forze liberali e democratiche si concentrò intorno agli obiettivi di indipendenza e unità nazionale. Mentre i sovrani degli Stati italiani assumevano un atteggiamento profondamente reazionario (particolarmente nello Stato Pontificio e nel Regno delle Due Sicilie), in Piemonte ...

  3. La Seconda Guerra d'Indipendenza fu un momento cruciale per l'Italia, segnando un passo decisivo verso l'unificazione. Camillo Benso di Cavour, con la sua diplomazia, convinse Napoleone III a sostenere la causa contro l'Austria. La vittoria a Solferino e San Martino dimostrò la vulnerabilità austriaca, portando alla cessione della Lombardia ...

  4. La terza guerra d'indipendenza italiana è un episodio del Risorgimento. Fu combattuta dal Regno d'Italia contro l' Impero austriaco dal 20 giugno 1866 al 12 agosto 1866. Appartiene alla più ampia guerra austro-prussiana, della quale rappresentò il fronte meridionale. Ebbe origine dalla necessità dell'Italia di affiancare la Prussia nel ...

  5. 11 lug 2022 · La Seconda Guerra d’Indipendenza è stata un importante evento del Risorgimento e ha portato all’annessione della Lombardia al Regno di Sardegna. Le battaglie combattute nei mesi di maggio e giugno 1859 si chiusero con l’Armistizio di Villafranca, l’11 luglio 1859.

  6. La seconda guerra d’indipendenza, determinando la fine del controllo austriaco su gran parte della penisola, è un passaggio chiave del Risorgimento e, insieme all’impresa dei Mille dell’anno successivo, garantisce a casa Savoia gran parte dei territori che consentiranno la trasformazione in Regno d’Italia nel 1861.

  7. Avvicinandosi lo scoppio della seconda guerra d'indipendenza, tanto dall'Austria quanto dal Piemonte furono fatti passi presso le corti di Napoli e di Firenze per attirare dalla propria parte i due Stati, ma né Ferdinando II, né Leopoldo II, vollero schierarsi nell'uno e nell'altro campo e proclamarono, al pari dello Stato Pontificio e del ducato di Parma la neutralità.