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  1. Caterina Visconti con suo figlio Giovanni Maria, duca di Milano, il 28 ottobre, in pegno di riconoscenza, concedono a Facino l'usufrutto di Valenza con il suo castello, il castello di Monte Valenza, Montecastello con il suo castello e Breme, come compensazione per gli stipendi arretrati dovuti a lui e ai suoi uomini.

  2. 24 mar 2022 · La Certosa fu voluta dalla seconda consorte del Duca, Caterina Visconti che fece un voto dopo la prima gravidanza non arrivata a termine, incinta del secondo figlio fece il voto di costruire una Certosa se fosse sopravvissuta alla seconda gravidanza, e così fu, anche se il figlio nacque morto Caterina tenne fede al voto.

  3. Era figlia di Bernabò Visconti, signore di Milano, e di sua moglie, Beatrice della Scala. Il padre di Antonia, Bernabò, è stato descritto come un despota crudele e spietato. Era anche un implacabile nemico della Chiesa .

  4. Azzone I Visconti (1302-1339), sposò Caterina di Savoia-Vaud (1324-1388) figlia di Ludovico II di Savoia-Vaud, Barone di Vaud, signore di Bugey. Ricciarda Visconti (1304-1366), sposò il marchese Tommaso del Vasto di Saluzzo (1304 – Saluzzo, 18 agosto 1357) da cui ebbe dodici figli.

  5. 9 dic 2022 · Sugli scaffali della Biblioteca Ambrosiana di Milano e su quelli della Biblioteca Marciana di Venezia giace un’orazione in lode di Caterina Visconti, composta e pronunciata dal monaco celestino Taddeo Airoldi, probabilmente su commissione di suo figlio Filippo Maria, nel 1426 (?).Un testo che può contribuire alla messa in luce di nuovi, inediti aspetti riguardanti l’importanza della ...

  6. Figlio (Milano 1392 - ivi 1447) di Gian Galeazzo e di Caterina Visconti, nel 1402, morto il padre, assisteva impotente allo sfacelo dello stato, mentre Facino Cane, che già dominava sulla corte ducale di Giovanni Maria, s'impadroniva anche della contea di Pavia, di cui F. M. era stato insignito dall'imperatore Venceslao nel 1396.

  7. Stemma della famiglia Sforza (antico) Blasonatura; Inquartato: nel primo e nel quarto, d'oro all'aquila spiegata di nero, rostrata, lampassata e membrata di rosso e coronata del campo; nel secondo e nel terzo, d'argento alla biscia d'azzurro ondeggiante in palo e coronata d'oro, ingolante un moro di carnagione.