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  1. E. IV [ 1376 – 1454 ], figlio di Mainardo VII († 1385) e di Utehild di Matsch († 1414-15), è figura centrale nel ramo albertino dei conti di Gorizia-Tirolo sia per la lunga vita, sia perché assistette e anzi concorse all’irreparabile declino della contea e della sua antichissima casata, che nel ramo mainardino, di Tirolo-Gorizia, si ...

  2. 8 nov 2023 · Sarà Caterina Leva la nuova dirigente penitenziaria della casa circondariale “Angiolo Bigazzi” di Gorizia.Prenderà servizio entro il 20 novembre. Lei, insieme ad altri 56 nuovi dirigenti, sono stati assunti dal ministero di Giustizia per garantire ad ogni istituto penitenziario un direttore titolare e archiviare definitivamente la stagione delle posizioni ad interim "che ha incrinato la ...

  3. 9 nov 2023 · Entro il 20 novembre, prenderà servizio alla casa circondariale “Angiolo Bigazzi” di Gorizia la dottoressa Caterina Leva. Sono stati, infatti, assunti 57 nuovi dirigenti penitenziari per ...

  4. Castello di Gorizia. Il castello è il simbolo di Gorizia e la sua storia determina la stessa evoluzione della città che si è andata sviluppando ai piedi del colle, su cui si erge il maniero. La struttura massiccia e possente ha le sue origini già nel XI secolo. Ma è con Mainardo III che la costruzione si amplia e si abbellisce.

  5. Sono la crudelissima Contessa Caterina moglie del conte di Gorizia Enrico IV, conosciuta per i miei sette possenti alani i quali al mio comando sbranavano le persone. La leggenda narra che una notte un messo con un grosso sacco pieno d'oro si presentò al Castello in cerca di ospitalità. Io gli permisi di pernottarvi ma il giorno seguente gli ...

  6. La leggenda della Contessa Caterina. La Contessa Caterina era conosciuta come personaggio senza sentimenti se non l’avidità che la consumava. Si muoveva tra le stanze del Castello di Gorizia accompagnata dai suoi 7 alani che aizzava contro le persone che non le piacevano per farle sbranare. Un giorno aprì le porte del suo castello ad un ...

  7. E le prime pattuglie di cavalleria, irradiatesi per il piano, rivelavano già il giorno 9 l'esistenza di una nuova linea difensiva nemica, che dal monte Santo per la sella di Dol risaliva le pendici del San Gabriele, e quindi per Santa Caterina, il cimitero di Gorizia e San Marco raggiungeva il corso della Vertoibizza.