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  1. 14 mag 2024 · Un moro ai vertici della corte di Roberto D’Angiò: la breve storia di Raimondo Cabano. Un curioso caso di ‘integrazione’ nella Napoli angioina. La basilica di Santa Chiara a Napoli, voluta nel 1310 da Roberto D’Angiò soprannominato Roberto il Saggio e dalla sua seconda moglie Sancia di Maiorca, fu in gran parte distrutta dal ...

  2. 2 giorni fa · Il re Roberto d'Angiò (1277-1343) era un sovrano estremamente colto e pio, un appassionato della cultura tanto da avere una notevole biblioteca, gestita dall'erudito Paolo da Perugia. Il padre Boccaccino vide ben presto, con suo grande disappunto, che quel suo figliolo non si trovava a suo agio negli uffici dei cambiavalute e di come ...

  3. www.liquidarte.it › dante-a-mezzogiornoDante a Mezzogiorno

    2 giorni fa · Re Roberto i d’Angiò, ad esempio, fu sì colui che coronò il sogno poetico di Francesco Petrarca, ma resta marchiato dalla sarcastica definizione dantesca di “re da sermone”, ovvero sovrano incapace e bigotto.

  4. 27 mag 2024 · Prima di riportare i riferimenti al cibo ne "La Divina Commedia" vogliamo introdurre questa istoria di Giovanni Sercambi, che racconta del sommo poeta in visita a Roberto D'Angiò re di Napoli (1278-1343), capo del guelfismo italiano in Firenze. "Re Roberto invita Dante a pranzo, a Napoli.

  5. 4 giorni fa · Giovanni nasce nel fiorentino figlio illegittimo di un ricco mercante. Avviato dal padre alla mercatura in Napoli, si diede alle lettere e frequentò la corte di Roberto d’Angiò, la cui figlia naturale Maria d’Acquino, fu da lui amata e poeticamente ricordata con il nome di Fiammetta.

  6. 5 giorni fa · Sono donne che hanno intrecciato religione, politica, arte. Non le conosce quasi nessuno. Seguire il filo delle loro memorie dimenticate significa scoprire l’altra faccia della storia. C’è la grande regina, Sancia d’Aragona, che si muove tra attivismo politico e francescanesimo. Sposa Roberto D’Angiò, fonda monasteri ricchi e potenti.

  7. 26 mag 2024 · Oltre alla sua maestosa navata unica, la basilica ospita notevoli opere d’arte come il sepolcro monumentale di Roberto dAngiò, attribuito a Tino di Camaino, e resti di affreschi della scuola di Giotto.