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  1. Umberto I di Savoia ( Umberto Rainerio Carlo Vittorio Emanuele Giovanni Maria Ferdinando Eugenio di Savoia; Torino, 14 marzo 1844 – Monza, 29 luglio 1900) è stato Re d'Italia dal 1878 al 1900. Figlio di Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia, e di Maria Adelaide d'Austria, regina del Regno di Sardegna, morta nel 1855, il suo ...

  2. UMBERTO I di Savoia, re d’Italia. –Umberto Ranieri Carlo Emanuele Giovanni Maria Ferdinando Eugenio di Savoia nacque a Torino il 14 marzo 1844 da Vittorio Emanuele, futuro re d’Italia, e da Maria Adelaide d’Austria. Entrambi i genitori furono scarsamente presenti nella sua infanzia: l’uno poco attento alla prole e l’altra di ...

  3. Umberto I di Savoia (Umberto Rainerio Carlo Vittorio Emanuele Giovanni Maria Ferdinando Eugenio di Savoia; Torino, 14 marzo 1844 – Monza, 29 luglio 1900) è stato Re d'Italia dal 1878 al 1900. Disambiguazione – "Umberto I" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Umberto I (disambigua).

  4. Vita. Educato dal generale Giuseppe Rossi, ebbe tra i suoi maestri C. Boncompagni e P. S. Mancini; nel 1866 comandò la 16 a divisione durante la terza guerra di indipendenza ed ebbe la medaglia d'oro per il suo comportamento a Custoza. Sposò (1868) la cugina Margherita di Savoia; salì al trono il 9 genn. 1878 assumendo il nome di U.

  5. Umberto I re d'Italia. 9 gennaio 1878. Alla morte del padre Vittorio Emanuele II di Savoia, sale sul trono del Regno d’Italia Umberto I: vi resterà fino al 29 luglio 1900, quando l’anarchico Gaetano Bresci lo ucciderà in un attentato colpendolo con vari colpi di rivoltella.

  6. Umberto I conferì al generale per «il servizio reso alle istituzioni e alla civiltà» la Croce di grande ufficiale dell’ordine militare di Savoia, una delle massime onorificenze del regno.

  7. 13 dic 2020 · Dicembre 13, 2020. Condividi. Il Regno di Umberto I di Savoia rimane avvolto da un velo di ambiguità e controversie. Sostenitore del disastroso slancio coloniale italiano. Umberto I in politica interna concesse la svolta autoritaria del governo Crispi. E ignorò la sanguinosa repressione del generale Bava Beccaris durante i Moti di Milano.