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  1. 1 lug 2024 · Le volitive, invece, esprimono volere, comando, invito, esortazione, preghiera, desiderio, augurio. Generalmente, presentano il verbo all’imperativo o al congiuntivo. Secondo le varie sfumature le volitive si dividono in: – imperative. – proibitive. – esortativ e. – desiderative. – concessive.

  2. 5 giorni fa · Nelle proposizioni finali, di adeguatezza ed esclusive, il congiuntivo è l’unica forma utilizzabile. In altre subordinate non aggiunge specifici significati rispetto all’indicativo, ma può essere preferito per ragioni stilistiche, poiché appartiene a un registro linguistico più formale, o perché è richiesto da particolari reggenze.

  3. www.scrutatio.it › DizionarioTeologico › articoloVolontà - Scrutatio

    22 giu 2024 · Per antonomasia, con uno specificativo assoluto, è Dio (divina volontà); per sineddoche, è un atto volitivo o la disposizione pratica alla realizzazione del voluto o il soggetto capace di volere oppure il contenuto del volere; per metafora si parla di v. degli animali e della natura.

  4. 3 lug 2024 · Con questo obiettivo nasce il progetto Volitìva - Narrazione collettiva per la tutela del diritto all'aborto, iniziativa ideata e promossa dal collettivo Tutte a casa. Una call pubblica per raccogliere video di 1-2 minuti, in formato orizzontale, ma anche messaggi audio anonimi, che raccontino le esperienze di interruzione di ...

  5. 25 giu 2024 · Una proposizione è una frase alla quale è possibile attribuire un valore di verità (VERO o FALSO) secondo un criterio oggettivo. Le proposizioni le indicheremo con le lettere minuscole (p, q ecc…) Esempio.

  6. 26 giu 2024 · La congiunzione è la parte invariabile del discorso che congiunge due parole o due proposizioni tra loro. È un elemento invariabile, la sola variazione possibile è l’aggiunta della “d eufonica” in caso di incontro tra due vocali identiche: “ed egli” “od ovviare”

  7. 5 lug 2024 · Il matrimonio può essere impugnato (1) [ 127] da quello dei coniugi che, quantunque non interdetto [ 85, 102, 119 ], provi di essere stato incapace di intendere o di volere, per qualunque causa, anche transitoria, al momento della celebrazione del matrimonio (2).