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    relativo a: Il mondo come volontà e rappresentazione

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  1. Il mondo come volontà e rappresentazione (Die Welt als Wille und Vorstellung, prima edizione 1819) è l'opera fondamentale di Arthur Schopenhauer (1788-1860), filosofo tedesco che influenzerà fortemente il pensiero di Friedrich Nietzsche e successivamente di Sigmund Freud, padre della psicoanalisi, e del suo allievo Carl Gustav Jung.

  2. Appunto di filosofia moderna sul mondo come volontà e rappresentazione: Il punto di partenza della filosofia di Schopenhauer è la distinzione kantiana tra fenomeno e noumeno. Trova un...

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  3. Il mondo è però anche volontà (II), conosciuta attraverso il corpo, in quanto «tutto unico» (II, 18) con l’atto del corpo che la oggettiva. La volontà, «quell’alcunché direttamente conosciuto da ciascuno», è l’«unica conoscenza che abbiamo dell’intima essenza del mondo» (II, 22).

  4. 6 gen 2022 · Per Schopenhauer “Il mondo è una mia rappresentazione” [1], cioè tutto ciò che egli vede con il suo occhio è una sua rappresentazione, ossia esiste solo in relazione al suo vedere il mondo circostante. Per Schopenhauer essa è l’unica verità a priori, esprime ogni esperienza possibile.

  5. 13 dic 2016 · Nell’opera “Il mondo come volontà e rappresentazione”, il filosofo tedesco Arthur Schopenhauer espone il suo pensiero riguardo alla vita, la quale non è altro che un’eterna sofferenza. Il punto di partenza della sua filosofia è la distinzione attuata già in precedenza da Kant, tra fenomeno e noumeno.

  6. Il mondo come volontà e rappresentazione è l'opera fondamentale di Arthur Schopenhauer (1788-1860), filosofo tedesco che influenzerà fortemente il pensiero di Friedrich Nietzsche e successivamente di Sigmund Freud, padre della psicoanalisi, e del suo allievo Carl Gustav Jung.

  7. Solo dopo il fallimento della rivoluzione del ’48, nel nuovo clima ideologico e culturale che si venne instaurando in Europa, iniziava, con i Parerga e paralipomena (1851), la fortuna di Schopenhauer, clamorosamente confermata dalla terza edizione del Mondo come volontà e rappresentazione (1859).

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