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a. Uomo che ha generato uno o più figli, considerato rispetto ai figli stessi: essere, diventare p .; p. di molti figli; o anche nei rapporti umani, affettivi e sociali relativi al ruolo di genitore: un p. affettuoso, esemplare, severo, indulgente; essere un buon p ., un cattivo p .; amore di padre.
padre ‹pà·dre› s.m. L’uomo che ha generato, rispetto alla prole e anche all’ambito famigliare: p. di 5 figli un buon p. di famiglia preceduto da un agg. possessivo rifiuta l’articolo: mio, tuo, suo p.
Il padre è il genitore maschio di uno o più figli. La condizione di essere padre è detta paternità.
padre. [pà-dre] s.m. 1 L'uomo rispetto ai figli che ha generato; estens. può essere usato anche in riferimento agli animali SIN genitore, babbo, papà (gli ultimi due tipici del l. fam. e usati...
padre (ant. patre) s. m. [lat. pater -tris ]. - 1. a. [uomo che ha generato uno o più figli: un p. affettuoso] ≈ ( tosc., region.) babbo, ( fam.) papà, ( fam.) paparino, ( fam.) papi, ( fam.) papino. ‖ madre, ( fam.) mamma. ⇑ genitore. ↔ ‖ *figlio. Locuz. prep.: di padre in figlio ≈ di generazione in generazione. b.
FO fig., iniziatore, innovatore o principale rappresentante di una scuola di pensiero o di una disciplina filosofica, scientifica o artistica di cui è riconosciuto somma autorità: Petrarca è il padre della poesia, Einstein è il padre della fisica moderna, Saussure è il padre della linguistica moderna
1 Uomo che ha concepito e generato dei figli, rispetto ai figli stessi: è la prima volta che divento p.; non sono io il p. di questo bambino. || Di padre in figlio, di generazione in generazione....