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Vaclav Fomič Nižinskij (in russo Вацлав Фомич Нижинский?; in polacco Wacław Niżyński; Kiev, 28 dicembre 1889 – Londra, 8 aprile 1950) è stato un ballerino e coreografo russo di origine polacca, anche noto come Nijinsky, Nijinski o Nijinskij a seconda dei metodi di traslitterazione.
19 nov 2019 · Vaclav Fomič Nižinskij (Kiev 1889 – Londra 1950) nasce dai due ballerini polacchi Thomas Laurentiyevich Nižinskij e Eleonora Bereda. Dopo l’infanzia trascorsa nel Caucaso coi due fratelli, Stanislav – che aveva riportato dei danni celebrali dopo un incidente – e Bronislava – futura ballerina e coreografa, che nell’infanzia ...
Danzatore e coreografo (Kiev 1889 - Londra 1950). Allievo della Scuola imperiale di ballo a Pietroburgo, nel 1908 entrò a far parte della compagnia di S. P. Djagilev; dotato di mezzi eccezionali, fu uno dei migliori danzatori del balletto russo; fu anche eccellente coreografo ( Après midi d'un faune, 1912; Le sacre du printemps, 1913; Till ...
Vaclav Fomič Nižinskij fu un ballerino e coreografo ucraino di origine polacca nato a Kiev il 12 marzo del 1890. E' universalmente riconosciuto essere uno dei ballerini più dotati della storia per la sua bravura e per l'intensità delle sue interpretazioni.
Vaclav Fomič Nižinskij (in russo Вацлав Фомич Нижинский?; in polacco Wacław Niżyński; Kiev, 28 dicembre 1889 – Londra, 8 aprile 1950) è stato un ballerino e coreografo russo di origine polacca, anche noto come Nijinsky, Nijinski o Nijinskij a seconda dei metodi di traslitterazione.
18 mar 2024 · Vaclav Fomič Nižinskij È un anelito, profondo e disperato, di uguaglianza e di amore universale, libero dai confini di genere e dalle convenzioni che da sempre limitano e costringono l’Uomo, quello che anima ed emerge, potentissimo, da questo lavoro di rielaborazione, in chiave decisamente contemporanea, dei grandi classici della danza che ...
Vaclav Fomič Nižinskij (1890 – 1950), ballerino e coreografo russo di origine polacca. Diari [ modifica] Ho detto molte volte che la carne è una cosa cattiva. Non mi capiscono. Loro pensano che la carne sia una cosa indispensabile. Vogliono sempre carne. Quando hanno finito di mangiare loro ridono. (p. 14)