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  1. Vaclav Fomič Nižinskij (in russo Вацлав Фомич Нижинский?; in polacco Wacław Niżyński; Kiev, 28 dicembre 1889 – Londra, 8 aprile 1950) è stato un ballerino e coreografo russo di origine polacca, anche noto come Nijinsky, Nijinski o Nijinskij a seconda dei metodi di traslitterazione.

  2. Sensuale, espressivo, reso più affascinante dall’ambiguità sessuale, Nižinskij sbalordisce il pubblico europeo restituendo una grande importanza ai ruoli maschili dei balletti. Tra i maggiori successi Le Talisman (dove interpreta Zéphir nella coreografia di Mrius Petipa, 1909), Giselle (con Anna Pavlova, coreografia di Coralli e Perrot ...

  3. Allievo della Scuola imperiale di ballo a Pietroburgo, nel 1908 entrò a far parte della compagnia di S. P. Djagilev; dotato di mezzi eccezionali, fu uno dei migliori danzatori del balletto russo; fu anche eccellente coreografo ( Après midi d'un faune, 1912; Le sacre du printemps, 1913; Till Eulenspiegel, 1916); nel 1916 fu colpito da malattia me...

  4. 18 mar 2024 · Vaclav Fomič Nižinskij. Forse no, ma comunque la si pensi quando danza così ci si avvicina molto. A.B. Fotografia di Maria Alperi. IGRA. Direzione Artistica e coreografie: Mattia Russo, Antonio de Rosa, in collaborazione con i danzatori. Drammaturgia: Kor’sia, in collaborazione con Gaia Clotilde Chernetich, Agnes Lopez-Rio.

  5. Vaclav Fomič Nižinskij fu un ballerino e coreografo ucraino di origine polacca nato a Kiev il 12 marzo del 1890. E' universalmente riconosciuto essere uno dei ballerini più dotati della storia per la sua bravura e per l'intensità delle sue interpretazioni.

  6. Vaclav Fomič Nižinskij è stato un ballerino e coreografo russo di origine polacca, anche noto come Nijinsky, Nijinski o Nijinskij a seconda dei metodi di traslitterazione. Considerato uno dei ballerini più dotati della storia, divenne celebre per il suo virtuosismo e per la profondità e intensità delle sue caratterizzazioni.

  7. Vaclav Fomič Nižinskij (1890 – 1950), ballerino e coreografo russo di origine polacca. Diari [ modifica] Ho detto molte volte che la carne è una cosa cattiva. Non mi capiscono. Loro pensano che la carne sia una cosa indispensabile. Vogliono sempre carne. Quando hanno finito di mangiare loro ridono. (p. 14)