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  1. Gneo Giulio Agricola (in latino Gnaeus Iulius Agricola; Forum Iulii, 13 giugno 40 – Roma, 23 agosto 93) è stato un politico, militare e generale romano che giocò un ruolo molto importante nella conquista della Britannia.

  2. 13 giu 2013 · Forum Iulii, 13 giugno 40 – Roma, 23 agosto 93. Quando s’apre il longum et unum annum della contesa tra Galba, Vitellio, Otone e Vespasiano, il pretore Gneo Giulio Agricola appoggia il governatore di Siria, che prevale e da imperatore gli assegna, oltre che il titolo di patrizio, l’incarico di legatus Augusti pro praetore della ...

  3. De vita et moribus Iulii Agricolae (Vita e costumi di Giulio Agricola, spesso indicata semplicemente come Agricola) è un'opera scritta attorno al 98 d.C. (in seguito alla morte dell'imperatore Domiziano) dallo storico romano Tacito, in cui viene descritta la vita del suocero: Gneo Giulio Agricola, che fu governatore della Britannia.

  4. Uomo politico e generale nato a Forum Iulii (Fréjus) nel 40 d. C., morto nel 93, forse avvelenato per ordine dell'imperatore Domiziano. La sua vita è narrata dallo storico Tacito, che ne era il genero. Tribuno della plebe (66), pretore (68), legato di Vespasiano in Aquitania (74-76), consul suffectus e pontefice, fu poi legatus Augusti pro ...

  5. Deposto il comando, Agricola si ritira a Roma, e, temendo l'invidia dell'imperatore, rinuncia al diritto di sorteggio delle provincie di Africa e d'Asia (ibid., 47). Muore il 23 agosto 93 (Tac., Agr ., 43; Dione, 66, 20).

  6. Politico e generale romano (n. Forum Iulii, od. Fréjus, 40 d.C.-m. 93). Dopo aver svolto prestigiosi incarichi politici, fu legatus Augusti pro praetore in Britannia, dove sottomise molte tribù; nell’83 circumnavigò l’isola; forse fu avvelenato per ordine dell’imperatore Domiziano.

  7. 30 giu 2023 · Tra questi vi fu forse Gneo Giulio Agricola. Uomo politico e generale, protagonista di campagne vittoriose in Britannia, Agricola morì in circostanze misteriose, come narra Tacito, genero del condottiero, che insinua contro Domiziano l’accusa di aver fatto avvelenare il suocero, sospetto accolto senza indugio da Cassio Dione.