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  1. Maria di Sassonia-Coburgo-Gotha (nome completo Marie Alexandra Victoria Saxe-Coburg and Gotha, Princess of Edinburgh) (Kent, 29 ottobre 1875 – Sinaia, 18 luglio 1938) nata principessa di Sassonia-Coburgo-Gotha, duchessa di Sassonia, principessa di Edimburgo e chiamata famigliarmente Missy, divenne regina di Romania come consorte ...

  2. Maria Amalia di Sassonia (Dresda, 24 novembre 1724 – Madrid, 27 settembre 1760) appartenente alla casata di Wettin, fu, in quanto moglie di Carlo III di Spagna, regina consorte di Napoli e Sicilia dal 1738 fino al 1759, in seguito regina consorte di Spagna dal 1759 fino alla sua morte avvenuta nel 1760.

  3. 7 feb 2024 · Maria di Sassonia-Coburgo-Gotha non fa in tempo a nascere il 29 ottobre del 1875 che si ritrova tra le minuscole mani un titolo nobiliare di tutto rispetto: Duchessa di Edimburgo. Eh sì, perché la piccola Maria è una delle tante (ma non per questo ignorabili) figlie dell’alta aristocrazia europea tardo ottocentesca.

  4. Maria Amalia di Sassonia è stata una donna di grande importanza nella storia di Napoli. Nata il 24 novembre 1724 a Dresda, in Germania, Maria Amalia sposò Carlo III di Borbone nel 1738 diventando così la regina di Napoli e Sicilia.

  5. MARIA di Sassonia-Coburgo-Gotha, regina di Romania. Alessandro Marcu. Figlia di Alfredo duca di Edimhbrgo (2° figlio della regina Vittoria) e dFlla granduchessa Maria di Russia, nacque a Eastwell Park il 3 ottobre 1875. Sposò nel 1892 il futuro re Ferdinando di Romania, allora principe ereditario, identificandosi presto e intimamente con l ...

  6. MARIA AMALIA di Sassonia, regina di Napoli e Sicilia, poi di Spagna. – Terza figlia di Federico, dal 1733 elettore di Sassonia (Federico Augusto II) e re di Polonia (Augusto III), e dell’arciduchessa Maria Giuseppina d’Asburgo, nacque il 24 nov. 1724 a Dresda.

  7. 26 feb 2021 · Maria di Sassonia-Coburgo-Gotha fu lunica Regina, e soprattutto l’unica donna, a partecipare alle Conferenze di Pace a Parigi. Era uno spirito libero, amata e osannata ma anche criticata e chiacchierata e a Parigi, riferendosi ai suoi detrattori, pronunciò la frase restata celebre: