Yahoo Italia Ricerca nel Web

Risultati di ricerca

  1. Carlo II di Savoia o Carlo III di Savoia, detto il Buono fu duca di Savoia, principe di Piemonte e conte d'Aosta, Moriana e Nizza dal 1504 al 1553. Fu anche re titolare di Cipro, Gerusalemme e Armenia.

  2. La rinnovata pressione sabauda e savoiarda su Ginevra aveva appena allarmato i Bernesi e i Friburghesi e i Vallesani, e la Francia di Carlo VIII e poi di Luigi XII, che s'interruppe, e lasciò il nuovo duca in una situazione politica scoperta verso l'interno ma ancor più verso l'esterno dello Stato: il Basso Vallese sabaudo era già stato ...

  3. CARLO II (III) il Buono, duca di Savoia. Francesco Cognasso. Figlio secondogenito di Filippo II, duca di Savoia, e di Claudia di Brosse dei duchi di Bretagna, nacque a Chazey (Bugey) il 10 ottobre 1486, e successe al fratello maggiore il 10 settembre 1504.

  4. Carlo II di Savoia o Carlo III di Savoia, detto il Buono (Chazey, 10 ottobre 1486 – Vercelli, 17 agosto 1553) fu duca di Savoia, principe di Piemonte e conte d'Aosta, Moriana e Nizza dal 1504 al 1553.

  5. Nacque a Torino il 20 giugno 1634, secondogenito di Vittorio Amedeo I e di Cristina di Borbone, sorella di Luigi XIII. Successo al padre (dopo la morte del fratello Francesco Giacinto) il 14 ott. 1638, visse durante gli anni della guerra civile fra "madamisti" e "principisti" sotto la tutela della madre, che badò dopo la conclusione del ...

  6. Carlo Emanuele II di Savoia ( Torino, 20 giugno 1634 – Torino, 12 giugno 1675) fu duca di Savoia e sovrano dello Stato sabaudo dal 1638 al 1675 . Indice. 1 Biografia. 1.1 Infanzia e ascesa. 1.2 Persecuzione dei Valdesi. 1.3 Matrimoni. 1.4 Regno. 1.4.1 Riforme. 1.4.2 Politica internazionale. 1.5 Ultimi anni e morte. 2 Discendenza. 3 Ascendenza.

  7. Parte I. L'organizzazione della corte ducale Quando Carlo II successe al fratello Filiberto, nel settembre 1504, la corte era organizzata già da molto tempo come un insieme di servizi, le cui competenze non erano sempre ben distinte nella pratica, ma che tuttavia ci si sforzava di concepire come autonomi, e non troppo gerarchizzati fra loro.