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  1. Abbreviato in CDR, il Combustibile Derivato dai Rifiuti rappresenta il risultato finale di un processo industriale complesso che trasforma i rifiuti, principalmente plastiche, gomme e altri derivati provenienti dal petrolio – per generare energia non derivante da combustibili fossili.

  2. Il combustibile derivato dai rifiuti è conosciuto anche con la sigla inglese RDF (Refuse Derived Fuel). Il CDR è composto essenzialmente da materie derivate dal petrolio (plastica, gomma, ecc.). Si ottiene eliminando le frazioni organiche e gli elementi non combustibili dai rifiuti.

  3. La UNI 9903‐1 definisce il CDR (combustibile derivato da rifiuti) di qualità normale e quello di qualità elevata CDR-Q. Entrambi sono particolari CSS che in accordo alla UNI EN 15359 assumono una classe di CSS in base ai quantitativi di cloro e mercurio e in funzione del PCI (potere calorifico inferiore).

  4. Nella produzione di combustibile derivato da rifiuti (CDR) è ammesso per una percentuale massima del 50% in peso l'impiego di rifiuti dichiarati assimilati agli effetti di tale recupero costituiti da: - plastiche non clorurate - poliaccoppiati - gomme sintetiche non clorurate - resine e fibre artificiali e sintetiche con contenuto di Cl <a 0,5 ...

  5. Il CDR, acronimo che sta per combustibile derivato dai rifiuti, è il risultato di un’opportuna lavorazione applicata sui rifiuti solidi urbani, da cui si ricavano le cosiddette ecoballe – delle balle di materiale combustibile confezionate con una guaina di materiale plastico.

  6. 13 lug 2022 · Si tratta di un tipo di combustibile ricavato dalla lavorazione dei rifiuti non pericolosi, sia urbani sia speciali. L’impiego di CSS nei settori produttivi, come quello industriale, può portare vantaggi ambientali ed economici. Definizione e tipologie di combustibili solidi secondario.

  7. Il CDR dovrebbe essere destinato ad impianti di produzione (tipicamente cementifici e centrali termoelettriche) che necessitano di combustibili alternativi a quelli tradizionali, anche in co-combustione, limitando così il ricorso a nuovi impianti di incenerimento.