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  1. Recensioni Discografiche No Responses ». Apr 292021. Nick Cave li ha paragonati a se stesso solo più intonato, sono soliti accompagnare Shane McGowan il leggendario frontman dei Pogues nelle sue nuove peripezie, e ogni tanto jammano con Johnny Depp. Sono i fratelli Cronin da Mullingar, Irlanda. “Bank of Love” è il loro nuovo singolo.

    • I Rolling Stones a teatro: tra rarità e Solomon Burke. La band inglese il 4 novembre 2002 si esibì al Wiltern Theatre di Los Angeles. Recensione di Paolo Panzeri.
    • Antonoff fa incontrare Springsteen e Taylor Swift. E funziona. La recensione dell'album dei Bleachers, la band del produttore delle star cresciuto a pane e Bruce.
    • "Hadsel": la bellezza discografica dei Beirut. Una natura salvifica lungo 12 brani di consapevolezza e rinascita artistica. Recensione di Arianna Raffaelli.
    • Daniel, la dolce comfort zone sonora dei Real Estate. Sesto disco della band del New Yersey tra indie rock, Nashville e atmosfere agrodolci. Recensione di Michele Boroni.
  2. 7. 8. 9. >. ». La sezione di Rockol dedicata alle uscite discografiche e alle recensioni sulla musica italiana e straniera. Leggi tutte le recensioni sui nuovi album in uscita, i dvd...

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    • Verdena – Volevo magia. Recensione – Ascolta. Li abbiamo aspettati tanto e con pazienza i Verdena, ed è giusto così. Perché sono i migliori da queste parti e perché l’encefalogramma di questo rock che sta in bilico tra l’underground e il mainstream, e di cui c’è comunque sempre bisogno, è tragicamente piatto, tra chi è invecchiato male e chi ha semplicemente abdicato.
    • Messa – Close. Recensione – Ascolta. Tutto il disco è intriso di una eleganza stilistica rara, che lambisce territori musicali vastissimi e diversi tra loro, in equilibrio perfetto e senza che nessuno di questi prevalga sull’altro.
    • Hate & Merda – Ovunque distruggi. Recensione – Ascolta. Quando arriva un nuovo disco degli Hate & Merda la vita sembra più leggera. Non basterebbero le peggio bestemmie per espiare quel fastidioso premere della realtà sulla fronte, ma “Ovunque distruggi” si, quello basterebbe.
    • Stefano Pilia – Spiralis Aurea. Recensione – Ascolta. La bellezza di “Spiralis Aurea” non si esaurisce, non si avvizzisce. Le sue note creano un luogo sospeso che esige dall’ascoltatore la capacità di interrogarsi sull’atto di ascoltare.
    • Alek Hidell – Ravot
    • Alessandro Cortini – Scuro Chiaro
    • Arya – Peace of Mind
    • Bachi Da Pietra – Reset
    • Banda Maje – UFO Bar
    • Bluem – Notte
    • Caparezza – Exuvia
    • Ceri – Insieme
    • Cmqmartina – Disco 2
    • Coma Cose – Nostralgia

    L'assurda storia di un tragico incidente nella Sardegna degli anni '40, immaginata attraverso gli occhi di quello che sarebbe diventato il matto del paese: Alek Hidell, collaboratore di Iosonouncane, costruisce una narrazione a tratti commovente senza bisogno di parole, intrecciando ritmi paranoici, esplosioni di synth e melodie macabre.

    In synth abrasivi che si chiudono a spirale tra loro, Alessandro Cortini disegna un alienante gioco di ombre e luci che si rifrangono tra loro fino a sgretolarsi sopra rarefatti beat rallentati e ad accompagnarci su un desolato pianeta nell'iperspazio, dominato dall'inquietudine e dall'angoscia.

    Peace of Mindè una scheggia nu soul che riprende l’attitudine elegantissima di Erykah Badu, con un timido accenno alla cattiveria dell’hip hop da vecchia scuola di Lauryn Hill. Arya, con la sua voce pazzesca, ci guarda negli occhi e ci disarma senza lasciare scampo.

    Il ritorno dei Bachi da Pietra, questa volta in trio, è un macigno monolitico che non lascia scampo. Il suono granitico di Reset ci guida verso una crepuscolare liturgia meno feroce e più introspettiva, in cui brilla l'implacabile penna di Giovanni Succi.

    Ufo Barè un disco che fa leva sulla pura sensazione, sui tratti emotivi stravaganti evocati dalle storie raccontate a suon di irresistibile groove. Una celebrazione della library music degli anni '70, tesoro sterminato della musica italiana, declinata nella Salerno di oggi, in cui si nasconde anche un timido velo di malinconia.

    Come una nostrana Rosalìa – ma con la grazia di Joan Thiele –, Bluem intesse cori arzigogolati e ne fa scaturire l’ossatura della sua musica, colorando il buio con una voce caldissima, un fuoco espressivo che brucia a intervalli regolari. Una Notte intima di preghiere e confessioni, lunga una settimana, con le sole stelle ad accogliere il nostro do...

    Se Prisoner 709 era un inferno di afflizione, il nuovo disco somiglia molto al purgatorio: Exuviaè un processo di espiazione in cui fare i conti con sé e con i propri fantasmi, un tortuoso percorso di espiazione da cui emergere ancora più splendenti, per diradare la cupa nube che ci avvolge.

    Nella produzione sottrattiva del suo insieme, Ceri crea rarefatte atmosfere dance in cui si riescono a intravedere, fino a palesarsi del tutto, le melodie familiari di alcuni grandi classici del pop italiano. Con Coez, Colombre, Ginevra e See Maw come spalle, il producer trentino proietta il passato in un futuristico club lisergico.

    Se cmqmartina è la sacerdotessa della cassa in 4 per la generazione Z, DISCO 2 conclude il passaggio di conversione dei suoi adepti al suo culto sfrenato: 8 tracce che predicano un amore libero e verso chiunque, su cui perdere completamente il controllo del proprio corpo in un ballo senza sosta.

    Nostralgiaè un disco di sei canzoni e un messaggio vocale, dove i giochi di parole sono molti di meno, Milano non è più il centro del mondo e il rap scompare quasi totalmente, per lasciare spazio alla fragilità, alla dolcezza e al loro cuore pulsante strappato dal petto. (Continua nella pagina successiva) --- L'articolo I 50 dischi del 2021 più bel...

  3. 5 mag 2021 · musica recensioni. 27 min di lettura. AGI - Ultime due settimane particolarmente intense per quel che riguarda il mercato discografico italiano. Nuovi singoli per Ultimo, Mahmood, Vasco Brondi,...

  4. La recensione del nuovo album della cantautrice che ha debuttato al sesto posto della classifica album e al primo nei vinili. “Rush!” dei Måneskin. Un album di vendette nei confronti dei detrattori. L'album è il primo progetto discografico lanciato dalla band dopo il successo internazionale.