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  1. La chiesa è situata alla periferia di Silanus, lungo la strada che porta a Macomer: si presenta con un corpo centrale di maggiori dimensioni e due laterali più piccoli. È caratterizzata da una bicromia nella muratura esterna, ossia nera, data dal basalto riutilizzato dal vicino complesso nuragico, nella parte inferiore, e bianca ...

  2. Un esempio eclatante di tale fenomeno è rappresentato dalla chiesa di Santa Sabina di Silanus, edificata nelle immediate vicinanze del nuraghe omonimo con cui dialoga senza alcuna difficoltà di linguaggio. La pianta dell'edificio evoca un impianto tardoantico o bizantino preesistente, modificato nell'XI secolo.

  3. A Santa Sabina, a pochi passi da Silanus, borgo del Marghine, in una piana sconfinata e ammantata di verde, 3500 anni fa le genti nuragiche stabilirono dimore e luoghi di culto.

  4. Silanus, Chiesa di Santa Sabina. L'area in cui sorge la chiesa di Santa Sabina mostra ancora oggi le tracce lasciate dall'uomo in migliaia di anni di continua presenza. Nello stesso paesaggio campestre coesistono il nuraghe, una tomba dei giganti e la chiesa medievale.

  5. 6 ott 2018 · Home. Santa Sabina a Silanus: piccola meraviglia. Fabrizio Sciarretta 06 Ott , 2018 1. Il Complesso Archeologico di Santa Sabina a Silanus vi comparirà come una visione percorrendo la Trasversale Sarda (statale 129) che attraversa longitudinalmente la Sardegna. Vi sorprenderà infatti vedere così vicini il nuraghe e la Chiesa di Santa Sabina.

  6. Silanus, Complesso di Santa Sabina. L'area archeologica, che comprende anche la chiesa medievale di Santa Sabina (Santa Sarbana), è situata nella piana di Silanus, nel Marghine, regione della Sardegna centro-settentrionale. Il complesso è costituito da un nuraghe, un villaggio, una tomba di giganti e un pozzo sacro.

  7. La chiesa di santa Sabina, a due chilometri dal borgo di Silanus, domina un pittoresco paesaggio campestre, accanto al nuraghe monotorre cui dà nome, e custodisce al suo interno testimonianze di frequentazione millenaria dell’area archeologica. L’origine del santuario è paleocristiana o bizantina, poi nell’XI secolo fu riedificato.