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    relativo a: storia di una capinera pdf
  2. Prezzi bassi su storia di una capinera zeffirelli. Spedizione gratis (vedi condizioni)

Risultati di ricerca

  1. La povera capinera cercava rassegnarsi, la meschinella; non era cattiva; non voleva rimproverarli neanche col suo dolore, poiché tentava di beccare tristamente quel miglio e quelle miche di pane; ma non poteva inghiottirle. Dopo due giorni chinò la testa sotto l'ala e l'in- domani fu trovata stecchita nella sua prigione.

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    • Italian Literature
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    • Avevo promesso di scriverti ed ecco come tengo la mia promessa! In venti giorni clie son qui, a
    • Come son felice, mio Dio! Ti rammenti di Ro-
    • Tu sai che io fui chiusa in convento quando non
    • Tu non puoi imaginarti quello che io provo den-
    • • Intanto non pensiamo a quelle brutte cose. Adesso
    • No, io ho torto! Perdonami, Marianna. Chi sa quanta povera gente piange mentre io rido e mi
    • i pochi oggetti che formano la
    • Qui non arrivano che cattive notizie , non si
    • La mia matrigna poi , se mi rimprovera che io
    • La sera, quando il babbo chiude le porte, io provo
    • Quando mi scriverai ? Mi hai fatto aspettare la
    • Marianna, perchè non sei qui a passeggiare, a
    • Ieri verso il tramonto abbiamo fatto una bella
    • Un'ombra deliziosa, qualche raggio di sole morente
    • Sotto quelle immense vòlte di rami, fra quelli an-
    • Quando siamo giunti in cima al monte, che ma-
    • Credo che tutti in quel momento avran provato
    • Poi Siam discesi correndo, schiamazzando, ri-
    • Il convento! mio Dio!... Ecco la sola nube che
    • Quanti sospetti! quanti terrori! Tu saprai che
    • Salve Regina? Ebbene, dissero che si contentavano
    • Nino cosi commosso !... e guardarmi con certi oc-
    • La mamma aveva già fatto tirare il collo a un
    • Qual mistero c'è dentro di noi, Marianna? Avrei
    • Se fossi malata, Marianna? Ti confesso all'o-
    • Ti rammenti come io ti scrivessi di essere alle-
    • Purtroppo è vero quello che ci dicevano sempre le monache, e che il Padre Anselmo ripeteva dal
    • Mia cara Marianna, tu sei inquieta per me, per
    • Non so quello che si agita dentro di me; ma de-
    • a tutti, e che tutti tenessero gli occhi fissi su di me
    • Ma poi e^i mi parla, lo ascolto, rimango a lui
    • Eppure egli è cortesissimo con tutti, ed anche
    • e mi parve anche di accorgermi ch'egli abbia ar-
    • Perchè adunque allorché ascolto la sua voce mi
    • Gigi mi accompagnava. Egli aveva il suo schioppo
    • Poi ci mettemmo a sedere su di un muricciuolo accanto alla vign% e lui mi si pose al fianco. Io
    • Marianna mia, cerca un conforto per me, aiu-
    • Oh ! Dio mio... vi ha una donna più sciagurata di
    • Tutto ciò che sento per quell'uomo è nuovo, è
    • Ieri egli era andato a Catania per certi affari
    • I rami si agitavano, si agitavano e nessuno ve-
    • r omnibus era partito prima di lui, e non aveva
    • a quella persona piuttosto che a quell'altra. Tu non
    • Giuditta le disse: — Mamma, sai? i signori Va-
    • Io li ho accompagnati cogli occhi sinché svolta-rono la viottola e scomparvero dietro la siepe di
    • • Marianna ! Marianna 1 piangi con me I ridi con
    • Ieri a sera, ti rammenti? ero con quella triste
    • Tu sai quanto sia angusto il mio camerino ; in un
    • Rimanemmo molto tempo cosi in silenzio. Egli
    • Quanto siamo meschini, amica mia, se non pos-
    • Ti ho scritto una lettera che oggi è un'amara iro-
    • Tutt'a un tratto si udì rumore ; Vigilarlie abba-

    from Rornanti cism to Postmodernism ^ / ^ / ^ ^* u »

    Tip. dei Fratelli Trevea. Avevo visto una povera capinera chiusa in gab - bi'a : era timida, triste, malaticcia ; ci guardava con occhio spaventato; si rifuggiva in un angolo della sua gabbia, e allorché udiva il canto allegro degli altri uccelletti che cinguettavano sul verde del prato neir azzurro del cielo, li seguiva con uno sguardo che avrebbe...

    correre pei campi, sola! tutta sola! intendi? dallo spuntar del sole insino a sera, a sedermi sull'erba sotto questi immensi castagni, ad ascoltare il canto degli uccelletti che sono allegri, saltellano come me, e ringraziano il buon Dio, non ho trovato un minuto, un piccolo minuto, per dirti che ti voglio bene cento volte dippiù adesso che son lon...

    salia la quale voleva provarci che il mondo fosse più bello al di fuori del nostro convento? Non sapevamo persuadercene, ti ricordi? e le davamo la berta! se non fossi uscita dal convento non avrei mù creduto che Rosalia potesse aver ra- gione. Il nostro mondo era ben ristretto: l'alta- rino, quei poveri fiori che intristivano nei vasi privi d* ari...

    toccavo ancora i sette anni, allorché la mia povera mamma mi lasciò sola!... Mi dissero che mi da- vano un'altra famiglia, delle altre madri che mi avrebbero voluto bene... È vero, si... Ma l'amore che ho per mio padre mi fa comprendere che ben diverso sarebbe stato l' affetto della povera madre mìa.

    tro di me allorché il mio caro babbo mi dà il buon giorno e mi abbraccia ! Nessuno ci abbrac- ciava mai laggiù, tu lo sai, Marianna!... la re- gola lo proibisce.... Eppure non mi pare che ci sia male a sentirsi cosi amate La mia matrigna è un'eccellente donna, perchè non si occupa che di Giuditta e di Gigi, e mi la- scia correre per le vigne a mio ...

    sono allegra, felice e mi stupisco come tutta quella gente abbia paura e maledica il colèra ... Benedetto colera che mi fa star qui, in campagna ! Se durasse tutto l'anno! ,

    diverto!.... Mio Dio! bisogna che io sia ben dis- graziata se non devo esser felice che allorquando tutti gli altri soffrono! Non mi dire che son cat- tiva: vorrei essere soltanto come tutti gli altri nulla di più, e godere coteste benedizioni che il Signore badate a tutti: l'aria, la luce, la libertà! Vedi come la mia lettera si è fatta triste sen...

    parte più intima di sé stesso, e che debba sentirsi più completo, trovandosi pi ù vicino ad essi. Che ti scrivo, che ti scrivo mai, Marianna?.. Tu riderai di me e mi darai del Sant'Agostino in gonnella. Perdonami, mia cara, ho il cuore cos^ pieno che senza accorgermene cedo al bisogno di comunicarti tutte le nuove emozioni che provo. Nei primi gior...

    vedono che volti spaventati. Il colera infierisce a Catania. È un terrore, una desolazione generale. Del resto se non fossero questi timori, se non fossero queste angoscie , qual vita più beata di quella che si mena qui? Il babbo va a caccia, o mi accompagna nelle lunghe passeggiate, quando potrei aver paura di smarrirmi pel bosco. Il mio fratellin...

    non son buona a nulla, ne ha le sue buone ragioni; gli è pel mio bene, e il torto è sempre mio. Mia sorella non è molto espansiva, perchè non è paz- zerella come me; ma mi vuol bene e non si la- gna del disagio che io le arreco occupando quel piccol camerino ov'è rincantucciato il mio lettuc- cio, e che altre volte le serviva da guardaroba, mentre ...

    un sentimento ineffabile di contentezza, come se si restringessero i legami che mi uniscono ai miei cari nell'intimità della vita domestica. Invece qual penoso sentimento di tristezza non provavamo tutte noi, povere recluse, te ne rammenti? allorché s'u- diva risuonare il mazzo delle chiavi del portinaio, e stridere i chiavistelli ! Allora il. mio ...

    tua lettera quattordici lunghissimi giorni! Vedj come io ti rispondo subito e a lungo? Se mi farai aspettare altri quattordici giorni per dirmi che mi vuoi tutto il bene che io ti voglio, che mi rimandi i cento e cento baci che ti mando, allora io amerò la mia nuova amica più di te. Pensaci! P. S.

    trastullarti, a divertirti con noi? Perchè non posso abbracciarti e dirti ad ogni istante: vedi com'è bello questo ? vedi com'è piacevole quest'altro?... e mo- strarti quanto io san felice, mio Dio! felice come non potrei desiderare dippiùl Che sarebbe poi se tu fossi qui!...

    passeggiata coi signori Yalentini nel bosco dei ca- stagni. Che bel bosco! se tu lo vedessi, Marianna!

    che s'insinua fra le fronde, uno stormire grave e prolungato dei rami più alti, il canto degli uccelli, e poi, di tratto in tratto, silenzio solenne e profondo.

    dirivieni sterminati di viali si avrebbe quasi paura. — 24 — se la stessa paura non fosse piacevole. Le foglie secche frusciavano sotto i nostri passi ; di tratto in tratto qualche uccelletto spaventato, che fuggi- va, scuoteva con improvviso stormire le poche fo- gliuzze che lo nascondevano ; Vigilante , il nostro bel cane, correva innanzi festoso...

    gnifico spettacolo! Il castagneto non arriva sin là, e dalla vetta del monte si può godere la vista di uno sterminato orizzonte. Il sole tramontava da un lato , mentre la luna sorgeva dall'altro : alle due estremità due crepuscoli diversi, le nevi del- l' Etna che sembravano di fuoco, qualche nuvoletta trasparente che viaggiava per l'azzurro del fi...

    quello che io provavo, poiché tutti tacevano. Il si- gnor Nino istesso, eh' è sempre allegro, come tu sai, taceva anche lui...

    dendo, facendo paura agli uccelli (che ne facevano poi a noi allorché scappavano con istrepito im- provviso fra le foglie) e giocando a rimpiattino fra gli alberi, nonostante che i nostri genitori si sfiatassero a gridarci di non correre. Ali e Vigi- lante prendevano parte a quella festa saltando e abbaiando allegramente. Di tanto in tanto, fra que...

    offuschi cotesto ridente orizzonte. Ma non ci pen- siamo per ora, Marianna mìa, siamo allegri e felici ; sia poi quel che Dio vuole I E intanto che noi siamo qui, lontani dal perico- lo, sicuri, tranquilli, e che ci divertiamo, quanta povera gente che piange, clie soffre ! quante mi- serie, quante lagrime, quante vittime! Le notizie che ci giungono...

    i nostri contadini credono agli avvelenatori, ai razzi — 29 — avvelenati, che soie... meschinelli I sono come me che, quando ho molta paura , veggo i fantasmi ! perciò tutte le notti si veggono per le valli, sui monti, dappertutto, i fuochi, i segnali delle guardie; si odono continuamente delle schioppettate, come se si volesse far paura a dei lupi...

    anche del Salve Regina ! Volevano prendersi spasso di me certamente, il mio babbo pel primo che mi costrinse a cantare I Nel coro, tu lo sai bene, can- tavamo quasi al buio, dietro le gelosie, col velo sul viso, infine fra persone intime; ma cantare li, allo scoperto, fra tanta gente!... c'era anche il signor Nino!... Pure dovetti cantare!... non l...

    chi!... lui eh' è sempre allegro e motteggevole ! Ti ho scritto tutto quello che faccio, tutto quello che penso , tutti i miei divertimenti , tutti i miei peccatacci, a costo anche di buscarmi da te una ramanzina... Io non avrei osato confessarmene con quel buon vecchio del nostro cappellano... Ma se non ti narrassi tutto, sorella mia, se non mi sf...

    tacchino, e sorvegliava ai preparativi del desinare. Giuditta avea regalato al babbo un bel berretto di seta, che aveva ricamato di nascosto per fargliene una sorpresa; io non potei far altro che recargli un bel mazzo di fiori di campo, che avevo raccolti all'alba ed erano ancora umidi di rugiada. Era un povero mazzolino il mio ; ma il buon padre g...

    dovuto essere cosi allegra in quel giorno in cui tutti lo erano I Non saprei spiegare a me stessa questa stranezza. Sarà forse un cervellino strambo il mio, cui meglio conviensi la quiete del chiostro, e che qui trovasi fuori di posto, agitato, inquieto, ed anche un poco pazzerello. Addio. Ti scriverò quanto prima. Questa lettera è breve, ed anche ...

    iava. Si udi la voce di mio padre e quella di Gigi. Mi trassi indietro bruscamente, e chiusi la finestra. Tremavo tutta come se avessi commesso un gran fallo. Il babbo mi trovò a letto, avevo la febbre e mi durò tutta la notte. Giuditta non venne ; la sentivo parlare neir altra stanza ; sembrava irri- tata e di assai cattivo umore. Il giorno dopo m...

    iava. Si udi la voce di mio padre e quella di Gigi. Mi trassi indietro bruscamente, e chiusi la finestra. Tremavo tutta come se avessi commesso un gran fallo. Il babbo mi trovò a letto, avevo la febbre e mi durò tutta la notte. Giuditta non venne ; la sentivo parlare neir altra stanza ; sembrava irri- tata e di assai cattivo umore. Il giorno dopo m...

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  2. Scarica PDF; Altri formati; Scarica. Da Wikisource. ... Storia di una capinera. Giovanni Verga. 1894. Informazioni sulla fonte del testo Citazioni di questo testo [p.

  3. Storia di una capinera – Liber Liber. Tra i racconti di violenza della Sicilia post- unitaria, quello di Maria è indice di una società arretrata, povera e tradizionalista. La giovane Maria è una ragazza di tredici anni che, alla morte prematura della madre, viene votata alla vita monacale per volere della matrigna.

  4. Fondazione Verga – Sito della Fondazione Verga – Catania

  5. 19 set 2008 · Storia di una capinera : Verga, Giovanni, 1840-1922 : Free Download, Borrow, and Streaming : Internet Archive.

  6. Storia di una capinera Avevo visto una capinera chiusa in gabbia: era timi-da, triste, malaticcia ci guardava con occhio spaventato; si rifuggiva in un angolo della sua gabbia, e allorché udiva il canto allegro degli altri uccelletti che cinguetta-vano sul verde del prato o nell'azzurro del cielo, li se-

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