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  1. 11 mag 2023 · Il Canzoniere, riassunto. Con il Canzoniere Petrarca ha saputo portare a termine l’ invenzione di una struttura letteraria molto originale ed esemplare, fortemente agganciata alle...

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    Il Vaticano Latino 3195

    La ricostruzione della storia del Canzoniere non è affatto semplice, dal momento che si svolge per gran parte della vita del Petrarca, dal 1336 alla vigilia della morte. Ipotizzando che il giovane Petrarca abbia realizzato in un corpus non organico 22 liriche tra il 1336 e il 1338, messo poi in ordine nel 1342, bisogna però aspettare il 1356 prima che il poeta aretino metta assieme tutte le liriche fin lì composte e le dedichi all'amico e protettore Azzo da Correggio, signore di Parma, in que...

    Gli altri codici

    Questa è la storia del codice privato su cui lavorava incessantemente Petrarca. Nonostante ciò, esistono altre versioni del Canzoniere che ci inducono a ipotizzare la sua diffusione in certi ambienti elitari: 1. Il Codice Vaticano Chigiano L.V. 176, redatto tra il 1363 e il 1364 da uno dei più cari amici del Petrarca, Giovanni Boccaccio. 2. Il Codice Laurenziano XLI 17, di fine Trecento, la cui genesi si riscontra in una lettera inviata da Petrarca il 4 gennaio 1373 al signore di Rimini Pando...

    I titoli

    Il titolo Canzoniere compare in campo editoriale per la prima volta nel 1515, nell'edizione: Canzoniere et Triomphi, Impresso in Florentia, per Philippo di Giunta, 1515 di aprile, e l'anno dopo nell'edizione bolognese di Tommaso Sclaricino Gammaro, per diventare estremamente comune dall'800 in poi, quando in realtà per tutto il corso dell'ultimo venticinquennio del '300 e per tutto il XV secolo non si diede un nome specifico alla raccolta di liriche dell'opera del poeta aretino. In sostanza,...

    La struttura bipartita

    La raccolta comprende 366 (365, come i giorni in un anno, più uno introduttivo: "Voi ch'ascoltate") componimenti: 317 sonetti, 29 canzoni, 9 sestine, 7 ballate e 4 madrigali. Non raccoglie tutti i componimenti poetici del Petrarca, ma solo quelli che il poeta scelse con grande cura; altre rime (dette estravaganti o extravaganti) andarono perdute o furono incluse in altri manoscritti. La maggior parte delle rime del Canzoniereè d'argomento amoroso, mentre una trentina sono di argomento morale,...

    La figura di Laura

    Figura dominante nella produzione lirica petrarchesca del Canzoniere, oltreché lo stesso Petrarca, è la donna di nome Laura. Voluta identificare con una Laura de Noves da parte dell'abate de Sade nel XVIII secolo (infatti Laura de Noves avrebbe sposato un Ugo de Sade nel 1325), la tesi dell'incarnazione fisica della Laura petrarchesca è stata rigettata dalla maggior parte dei critici letterari. Laura, anzi, potrebbe essere addirittura un nome fittizio per esprimere l'alloro poetico, la pianta...

    L'agostinismo petrarchesco

    Il Canzoniere può essere considerato alla stregua di un'autobiografia spirituale del poeta, come le Confessioni di sant'Agostino, scrittore e teologo che fu modello spirituale e religioso per Petrarca: «Tutta la lirica del Petrarca è un sommesso colloquio del poeta con la propria anima». La sua poesia ha un carattere psicologico, senza toni realistici o narrativi. Il tema dominante è il "dissidio interiore" che il poeta prova tra l'attrazione verso i piaceri terreni e l'amore per Laura, e la...

    Dalle preghiere alla concezione del paesaggio

    Certi componimenti hanno il carattere di splendide preghiere, come i sonetti Padre del ciel (LXII), Tennemi Amor (CCCLXVI), Io vo piangendo (CCCLXV), la canzone alla Vergine (CCCLXVI). La canzone Chiare fresche e dolci acque (CXXVI) mostra un'anima tra l'angoscia della realtà e la dolce malinconia del sogno. Come in questa canzone e nel sonetto O cameretta che già fosti porto(CCXXXIV), la valle piena dei suoi lamenti e l'aria calda dei suoi sospiri e il dolce sentiero (CCCI), l'usignolo (CCCX...

    Per definire il Canzoniere dal punto di vista linguistico il critico Gianfranco Contini ha usato il termine unilinguismo, contrapposto al plurilinguismo della Divina Commedia dantesca. Con questa espressione il Contini intende uno stile medio che evita sia il registro alto sia il registro popolare, basso, nonché i toni accesi. Si registra quindi un...

    L'editio princeps e altre del '400

    La prima edizione a stampa del Canzoniere, insieme ai Trionfi, si ebbe nel 1470 a Venezia presso il tipografo tedesco Vindelino da Spira. Di questa editio princeps sopravvivono meno di trenta esemplari, conservati presso biblioteche italiane, europee e americane. Nelle decine di altre stampe del Petrarca volgare fatte in tutta Italia nell'ultimo trentennio del Quattrocento si distingue per il suo notevole valore filologico quella del 1472, approntata dall'editore padovano Bartolomeo Valdezocc...

    L'edizione aldina del 1501

    Fondamentale per la costituzione della vulgata petrarchesca è stata l'edizione aldina, stampata a Venezia dalla tipografia di Aldo Manuzio nel 1501 e curata da Pietro Bembo. L'edizione veniva presentata come fondata sull'originale del poeta, ma in realtà essa riproduce una copia manoscritta del Canzoniere approntata dallo stesso Bembo e pervenutaci come codice Vat. Lat. 3197, che non deriva direttamente dall'originale. Le cose volgari di messer Francesco Petrarcha del 1501 furono poi, con var...

    Le edizioni ottocentesche

    Tra le edizioni successive è da citare quella curata dall'abate Antonio Marsand (Le Rime del Petrarca, 2 voll., Padova, Tipografia del Seminario, 1819-20), più che per il valore filologico, per la bellezza tipografica e per essere l'edizione a cui si rifà esplicitamente Giacomo Leopardi per la propria "interpretazione" delle Rime, uscita nel 1826, seguendola in ogni cosa, «eccetto solamente nella punteggiatura»[N 8]. Dopo Leopardi, una svolta decisiva nella filologia petrarchesca si ebbe nel...

    I Rerum vulgarium fragmenta non furono immediatamente recepiti tra la produzione più significativa del Petrarca: l'età dell'umanesimo, incentrata sul monolinguismo latino e sul valore dei classici latini e greci, recepì invece il Petrarca dell'Africa e del De viris illustribus. La situazione cominciò a mutare quando, verso l'ultimo quarto del XV se...

    Marco Ariani, Petrarca, Roma, Salerno Editrice, 1999, ISBN 88-8402-275-4.
    Bruno Bentivogli e Paola Vecchi Galli, Filologia italiana, Milano, Bruno Mondadori, 2002, SBN IT\ICCU\MOD\0716813. URL consultato il 15 aprile 2020.
    Carlo Bertani, Pietro Aretino e le sue opere, Sondrio, E. Quadrio, 1901, SBN IT\ICCU\NAP\0237077.
    Giovanni Biancardi, L'ipotesi di un ordinamento calendariale del Canzoniere petrarchesco, in Giornale storico della Letteratura italiana, vol. 557, 1995, pp. 1-55, ISSN 0017-0496(WC · ACNP).
    Canzoniere, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
    (EN) Canzoniere, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
  2. 3 mar 2020 · Il Canzoniere di Francesco Petrarca, titolo originale Rerum vulgarium fragmenta (Frammenti di cose volgari) è una raccolta di poesie, per la precisione 366 componimenti scritti in un arco di tempo di circa quarant’anni, dal 1335-36 ca. al 1374, anno della morte del poeta.

  3. 5 apr 2023 · Il Canzoniere di Petrarca è un'opera in volgare composta da 366 componimenti, di cui 263 composti prima della morte di Laura e 103 dopo la morte. I componimenti sono per lo più...

  4. 1 apr 2016 · Il Canzoniere di Petrarca, oltre ai Trionfi, è l’unica sua opera scritta in volgare toscano e il poeta dedicò molti anni a limarne i versi e a perfezionarli. In realtà Petrarca sosteneva di aspettarsi fama maggiore non dalle opere in volgare, ma da quelle latine.

  5. Canzoniere (Rerum vulgarium fragmenta) I Rerum vulgarium fragmenta ("Frammenti di cose volgari") sono una raccolta di 366 liriche di Francesco Petrarca ( AUTORE) scritte nell'arco di tutta la vita e messe insieme nella forma definitiva negli ultimi anni prima della morte, approssimativamente tra il 1336 e il 1373-74.

  6. Il canzoniere. Petrarca e il volgare. Petrarca si attendeva la fama e l'immortalità presso i posteri non da quello che noi unanimemente consideriamo il suo capolavoro, ma dalle opere latine.

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