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  1. Nel dicembre del 1916 un complotto di giovani aristocratici, fra i quali il Granduca Dmitrij Pavlovič, assassinò Rasputin, facendo scempio del corpo e gettandolo nella Neva. L’auspicio era quello di porre un freno, invano, al discredito in cui caduta la coppia imperiale presso il governo e il Paese.

    • Con La Testa Nella Sabbia
    • La Famiglia Imperiale
    • La Vita in Prigionia
    • Gli Ultimi Giorni
    • L’Ultima Notte
    • La Verità Viene Fuori

    Per Nicola, salito al trono nel 1894 dopo la morte del padre Alessandro III, abdicare fu probabilmente un sollievo. Descritto come un uomo limitato e privo di immaginazione, non era adatto, né per capacità né per temperamento, a governare in tempi tanto turbolenti. Indeciso cronico, quando doveva dare un ordine rimandava fino all’ultimo istante, pe...

    Nicola era un uomo legato alla famiglia. Amava la moglie Alessandra e lei amava lui. In un’epoca in cui la regola generale era che i monarchi si sposassero per interessi dinastici più che per affetto, la loro era un’unione fortunata. Convolati a nozze nel 1894, i due ebbero l’una dopo l’altra quattro figlie: Ol’ga, Tat’jana, Marija e Anastasija. Al...

    Per i bolscevichi i Romanov divennero pedine di scambio e insieme un grande grattacapo. La Russia doveva negoziare la propria uscita dalla Prima guerra mondiale ed evitare nel contempo un’invasione straniera. I nemici della nazione avrebbero tenuto gli occhi puntati su di loro, per vedere che cosa ne sarebbe stato degli ex governanti; ma, rimanendo...

    Gli ultimi civili a vedere i Romanov vivi furono quattro donne portate dalla città per pulire Casa Ipat’ev. Marija Starodumova, Evdokija Semenova, Varvara Driagina e una non identificata quarta domestica diedero alla famigliaun briciolo di respiro dalla noia del confino e un ultimo contatto con il mondo esterno. La testimonianza di queste donne ci ...

    Non ci sono prove che i Romanov non abbiano reagito con docilità. Portando in braccio lo zarevič, Nicola guidò in cantina la propria famiglia e i quattro servitori rimasti con loro: il medico di famiglia Evgenij Botkin, la cameriera Anna Demidova, il cuoco Ivan Kharitonov e il domestico Aleksej Trupp. Riuniti tutti insieme in quel luogo angusto e s...

    In seguito al massacro, quando si affrontava l’argomento i funzionari sovietici diventavano evasivi. Anche dopo aver annunciato la morte di Nicola, per un po’ sostennero che Alessandra e Aleksej fossero vivi in un luogo sicuro. I decessi sarebbero stati ufficialmente confermati solo nel 1926, e anche allora i bolscevichi rifiutarono di assumersi la...

    • Toby Saul
  2. 18 lug 2020 · Le Anastasia e gli Alexei, i più giovani dei Romanov, erano i più comuni. Non sono mancate anche le Tatiana e le Maria. In Italia è vissuta a lungo una presunta Olga (primogenita dello zar) di...

  3. 23 ott 2017 · L’ultima puntata di 'Cronache di una rivoluzione', il viaggio nella storia di Ezio Mauro. GLI ULTIMI a vederli vivi, a parte gli assassini, sono stati l'arciprete Storozev e il diacono Buimirov ...

  4. Attualmente i Romanov risiedono a Mosca, dove gestiscono un’associazione di beneficenza. La Chiesa ortodossa li ha canonizzati nel 2000 come martiri, riconoscendo il loro sacrificio. La cerimonia si è svolta nella cattedrale di Sant’Isacco a San Pietroburgo, ex capitale degli zar.

  5. 16 lug 2018 · Cent’anni dopo 5 gigli bianchi crescono a fatica nella fossa, circondata dal legno del monastero dei Santi Martiri Reali, con 7 chiese per i 7 Romanov uccisi a Ekaterinburg. Pochi chilometri più in là, c’è il luogo dove hanno sotterrato le ossa e le ceneri.

  6. Servendosi di materiale documentario proveniente dagli archivi sovietici, il giornalista Arrigo Levi ricostruisce le vicende della famiglia Romanov tra il 1913, anno della celebrazione dei tre secoli di vita della dinastia, e il 1917, prima dello scoppio della rivoluzione russa.