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  1. Figlio di Filippo III di Francia e della sua prima moglie Isabella d'Aragona, nacque nel 1270. Aveva solo quattordici anni quando venne a trovarsi al centro dei contrasti emersi in Europa, al momento della guerra del Vespro e per la realizzazione della svolta politica, resa necessaria per l'azione dí Carlo d'Angiò nel Mezzogiorno d'Italia.

  2. Dante vede Bonifacio VIII come un traditore della fede e un usurpatore del potere papale, che ha portato la Chiesa a un livello di degrado morale. Attraverso la sua opera, Dante cerca di denunciare e condannare questa corruzione, ponendo Bonifacio VIII come un esempio negativo da evitare.

  3. Carlo di Valois. Fratello di Filippo il Bello re di Francia, fu al servizio di Bonifacio VIII e compì la spedizione in Italia che nel 1301 portò al rovesciamento del partito dei Guelfi Bianchi a Firenze, da cui la condanna all'esilio di Dante.

  4. Carlo di Valois fu inumato nell'Abbazia di Saint-Denis. Alla estinzione della dinastia dei Capetingi in linea diretta, il figlio maggiore di Carlo nel 1328 divenne re di Francia, con il nome di Filippo VI , iniziando così la dinastia dei Valois (Capetingi-Valois, seconda Casa di Francia).

  5. Nato nel 1270, Carlo era figlio di Filippo III e fratello minore del re di Francia Filippo IV il Bello. Sposò la sorella di Carlo II d'Angiò, ma, rimasto presto vedovo, prese in moglie Caterina di Courtenay, che poteva vantare diritti sul trono dell'impero romano d'oriente.

  6. Dante, non essendosi presentato a rispondere all’amnistia e non essendosi sottomesso all’autorità del vicario regio, fu condannato a morte per decapitazione e al sequestro e alla distruzione dei beni, insieme ai figli (15 ottobre 1315).

  7. Carlo di Valois entrava in Firenze il primo novembre del 1301 e, con lui rientravano, ben presto, i più facinorosi capi della Parte Nera e subito iniziarono i processi e le condanne contro i Bianchi, accusati di “ghibellismo” e di frodi amministrative nella cosa pubblica (baratteria).