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    Mentre Eraclito è il filosofo del divenire e della dinamicità, Parmenide è il filosofo dell’essere e della staticità. È stato il primo ad applicare un principio della logica ad un ragionamento filosofico. La sua ontologia influenzò la storia del pensiero greco per due secoli. Iniziamo a parlarne partendo dal logos.

    Per Parmenide, come in Eraclito, tra la realtà, la ragione umana e il linguaggio esiste una sostanziale identità; dall’ordine del mondo provengono l’ordine della mente che lo pensa e della lingua che lo descrive.

    Il pensiero di Parmenide viene esplicato in un poema in versi, chiamato in seguito “peri physeos”, dato che nel V sec. la lingua poetica è ancora molto più sviluppata della lingua in prosa, che si affermerà solo con la nascita della retorica. Sono arrivati a noi solo 19 frammenti. Il poema è diviso in due parti, dedicate l’una all’aletheia, l’altro...

    Il nodo centrale della filosofia di Parmenideè l’essere. Nel frammento 2, la dea gli indica le vie, i metodi di ragionamento “che sono le sole pensabili: / l’una [che dice] che è e che non è possibile che non sia / è il sentiero della Persuasione (giacché questa tien dietro alla verità; / l’altra [che dice] che non è e che è necessario che non sia”...

    Mentre il linguaggio corrente e il pensiero dei primi filosofi non badano al fatto che le cose a cui pensano “siano”, Parmenide esamina questo, e in questo sta la sua originalità. Ogni cosa è diversa da un’altra: questo insegnano il senso comune, i fisiologi e soprattutto Eraclito, il filosofo della molteplicità e del divenire. Ma, per quanto diffe...

    Data l’identità tra verità, parola e pensiero, tre sono gli aspetti fondamentali della filosofia di Parmenide: * l’ontologia: e già ne abbiamo parlato; * la gnoseologia: solo ciò che è è pensabile; * il linguaggio: le cose che esistono trovano espressione adeguata all’interno del discorso.

    Continuiamo ad applicare il principio d’identità. “Essere” perde la sua radice verbale e diventa un participio sostantivato, “to on” (“ciò che è”), e come tale gli si possono dare degli attributi. Questo passaggio avviene per differenziare ulteriormente l’essere dal non essere e impedire quindi di intraprendere la via dell’errore. Allo stesso modo ...

    Ora che abbiamo chiarito “cosa sia” l’essere, torniamo al discorso delle vie, dei metodi di ragionamento per descrivere la realtà. Uno, quello dell’essere, attraverso il puro ragionamento e il logos conduce all’aletheia. Il secondo, quello del non essere, conduce immancabilmente all’errore e, dato che la frase alla base di questo metodo è “il non e...

    “Da questa prima via di ricerca [quella del non essere] infatti ti allontano, / eppoi inoltre da quella per la quale mortali che nulla sanno / vanno errando, gente dalla doppia testa” (frammento 6). La terza via presuppone sia che si segua l’essere sia il non essere, quindi l’uomo che la segue ragiona contemporaneamente in due modi contraddittori l...

    Passiamo ora alla seconda parte del poema, quella dedicata alle opinioni e alle apparenza, insomma alla terza via. In essa riprende il concetto di lotta dei contrari, correggendo però il fatto che i contrari non sono assolutamente opposti, ma si compenetrano l’uno con l’altro. I contrari fondamentali, da cui nasce la molteplicità della natura, sono...

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  1. it.wikipedia.org › wiki › ParmenideParmenide - Wikipedia

    Parmènide di Elea è stato un filosofo greco antico, autore del poema Sulla natura. Viene considerato il fondatore dell'ontologia, con cui ha influenzato l'intera storia della filosofia occidentale. Fu il filosofo dell'essere statico e immutabile, in contrasto col divenire di Eraclito, secondo il quale viceversa «tutto scorre». A ...

  2. 10 lug 2018 · Parmenide è il filosofo greco che per primo ha applicato il principio della logica al ragionamento filosofico: vita, pensiero e opere dell' autore.

  3. Parmenide acque ad Elea, colonia focese sulle coste dell’attuale Campania, attorno al 510 a.C.. Lì visse, studiò, divulgò il suo pensiero

  4. Pensatore greco (sec. 6º-5º a. C.), massimo rappresentante della scuola eleatica. Il nome di P. è legato alla teoria dell' essere unico, immobile e indivisibile, quale venne più tardi accreditata dalla speculazione platonica e dalla critica aristotelica.

  5. E ciò spiega ad un tempo l'origine ideale della concezione parmenidea dell'ente e il vero significato di quella sedicente sua identificazione dell'ente col pensiero, che è stata interpretata e valutata in così diversi modi, ma non mai propriamente discussa e criticamente accertata.