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  1. 2 giorni fa · 1 Origini del Ducato di Milano. Le origini del ducato di Milano risalgono al 1395, quando Gian Galeazzo Visconti (1351-1402), signore di Milano, ottenne dall’Impero il titolo, creato per l ...

  2. I mazzi Visconti-Sforza sono un insieme di mazzi di tarocchi risalenti al XV secolo che hanno dato, con ogni probabilità, origine ai mazzi classici e in particolare ai tarocchi marsigliesi di inizio '700, da cui deriva la gran parte dei mazzi contemporanei. I mazzi sono di grande interesse sia storico sia artistico per la bellezza delle loro ...

  3. I Visconti e glli Sforza furono le famiglie che resero Milano un ducato. Alla fine del XIII sec., a Milano, Matteo I Visconti divenne capitano del popolo e conquistò il potere della città. Milano divenne così una signoria, seppur senza un riconoscimento ufficiale. Solo con Gian Galeazzo Milano raggiunse il massimo splendore sotto la dinastia ...

  4. I Visconti-Sforza sono il risultato dell’unione tra due delle più importanti famiglie nobili di Milano: i Visconti e gli Sforza. Questo matrimonio avvenne nel XV secolo quando Francesco Sforza sposò Bianca Maria Visconti, l’ultima erede della famiglia Visconti.

  5. 1300: dalla signoria milanese dei Visconti agli Sforza. Appunto di storia sulla signoria dei Visconti a Milano: l'espansione nella Pianura Padana, la minaccia della casata veneta degli Scala, la ...

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  6. Il governo del dominio visconteo tra XIV e XV secolo. Per controllare il proprio "stato", il princeps creò quindi cariche e uffici che esercitavano il potere su tutta la regione del dominio e su tutte le città. Ogni città a sua volta conservò o creò propri uffici per l'amministrazione cittadina e del suo contado.

  7. La Signoria degli Sforza Nel 1447, alla morte di Filippo Maria Visconti che, non avendo figli maschi, lascia il Ducato di Milano in eredità a Filippo V d'Aragona, un gruppo di aristocratici e giuristi milanesi proclama l'Aurea Repubblica Ambrosiana, chiamando a difesa della città, assediata dai Veneziani, il capitano di ventura Francesco Sforza, che era già stato al comando