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  1. Libro primo - Delle persone (Artt. 7-515) Libro secondo - Dei beni, e delle differenti modificazioni della proprietà (Artt. 516-710) Libro terzo - Dei differenti modi coi quali si acquista la proprietà (Artt. 711-2281) Concordato fra Sua Santità Pio VII e la Repubblica Italiana. Aggiunte e variazioni decretate il 3 settembre 1807.

    • Libro primo

      Il testo è disponibile secondo la licenza Creative Commons...

    • Concordato

      CONCORDATO. FRA. SUA SANTITA’ PIO VII. E LA. REPUBBLICA...

    • Frontespizio

      CODICE. DI. NAPOLEONE IL GRANDE. TRADUZIONE UFFICIALE. COLLE...

  2. Disposizioni generali (Artt. 711-717) Titolo primo - Delle successioni (Artt. 718-892) Titolo II - Delle donazioni tra i vivi, e dei testamenti (Artt. 893-1100) Titolo III - Dei contratti e delle obbligazioni convenzionali in genere (Artt. 1101-1369)

  3. CAPO I. Disposizioni preliminari. 1101. Il contratto è una convenzione mediante la quale una o più persone si obbligano verso una o più persone, a dare, a fare, o a non fare qualche cosa. L. 3, in princ., ff. de obligation. et actionibus; l. 7, §. 2, ff. de pactis. — Instit. de obligationib. in princ. 1102.

    • Contesto
    • Genesi
    • Descrizione E Contenuti
    • Diffusione
    • Critiche Al Codice
    • Altri Codici napoleonici
    • Conseguenze
    • Bibliografia
    • Voci Correlate
    • Altri Progetti

    Contesto giuridico

    Alla fine del XVIII secolo in Europa era ancora vigente il sistema di diritto comune di elaborazione medievale che fondava le sue radici nel diritto romano come era giunto attraverso il corpus iuris civilis di Giustiniano. Per tutta l'età moderna questo era stato affiancato da una moltitudine di altre fonti giuridiche quali commentari, raccolte di consilia, trattati, pareri, compendi a cui si aggiungevano le legislazioni dei monarchi. Tutto ciò aveva causato una sostanziale imprevedibilità ne...

    Primi tentativi

    L'intenzione di realizzare un unico codice civile in cui fossero raccolte tutte le norme che regolavano la vita di ogni cittadino francese ponendo fine alla molteplicità giurisprudenziale e al frantumato particolarismo giuridico, caratteristica dell'Ancien Régime, e che affondava le proprie radici nell'ormai frusto e farraginoso sistema del diritto comune, avvenne durante la fase più radicale della Rivoluzione francese e precisamente nell'estate del 1793 all'apice del giacobinismo. Fu il Comi...

    Progetto definitivo

    Una nuova commissione, composta di quattro affermati giuristi dalle posizioni moderate, venne incaricata ufficialmente il 12 agosto 1800. Ne facevano parte: il presidente della Corte di cassazione François Denis Tronchet; il giudice della medesima corte Jacques Maleville Félix-Julien-Jean Bigot de Préamenau, membro del vecchio Parlamento di Parigi soppresso dalla Rivoluzione e l'alto funzionario amministrativo (commissario di governo) Jean-Étienne-Marie Portalis. Portalis sarà poi il principa...

    Caratteristiche generali

    Il codice s'ispira al diritto consuetudinario della tradizione franco-germanica, caratteristico del Settentrione della Francia (dei pays de droit coutumier), ma prende, come ulteriore modello di riferimento, il diritto romano (Corpus iuris civilis) prevalente nel settore centro-meridionale del paese (nei pays de droit écrit), così come interpretato dai giuristi medievali (glossatori e commentatori) della parte meridionale del paese; in questo senso, i primi giuristi positivistici dell'epoca r...

    Non eterointegrabilità

    Una delle più grandi innovazioni del codice napoleonico fu quella di porsi come unica fonte di diritto per i francesi, escludendo qualsiasi altra che fosse anteriore ad esso. La legge del 30 ventoso dell'anno XII (21 marzo 1804), grazie alla quale il codice venne promulgato, disponeva che venissero totalmente abrogate le norme di diritto romano, le ordinanze regie, le consuetudini o qualsiasi altra fonte normativa nelle materie trattate dal codice civile. Con questa veniva di fatto «cancellat...

    Struttura

    Il codice civile francese del 1804, o codice napoleonico, è composto di 2281articoli suddivisi in un titolo preliminare e tre libri. 1. Titolo preliminare: Della pubblicazione, degli effetti e della applicazione della legge in generale(articoli dal numero 1 al numero 6). Esso ha al centro l'articolo 4, che impedisce al giudice di ricusare il giudizio e stabilisce l'assoluta impossibilità di eterointegrazione del codice (nascerà qui il metodo del cosiddetto combinato disposto: gli strumenti d'...

    Il codice napoleonico ebbe una grande diffusione in tutto il mondo. Fin dai primi anni venne imposto in molti dei paesi occupati dai francesi durante le guerre napoleoniche. Nelle regioni tedesche sulla riva occidentale del Reno (Palatinato Renano e Prussia), nell'ex Ducato di Berg e nel Granducato di Baden, il Codice napoleonico continuò ad avere ...

    Nel corso del tempo diversi giuristi hanno proposto alcune critiche al codice civile di Napoleone evidenziando come il risultato concreto si differenziasse da quello voluto da coloro che lo avevano proposto. In primo luogo è stata messa in discussione la sua pretesa di essere unica fonte di legge non eterointegrabile valida per tutti gli aspetti de...

    Napoleone fece promulgare negli anni successivi altri codici riguardanti altre branche del diritto allo scopo di «superare le incertezze e le arbitrarietà dell'antico regime». Così, in breve tempo, videro la luce il codice di procedura civile (Code de procedure civile, 1806), di procedura penale (Code d’instruction criminelle, 1808), il codice pena...

    Il dibattito sulla codificazione

    La codificazione napoleonica aprì senza alcun dubbio la strada verso un nuovo modo di concepire il diritto, tuttavia tra i giuristi dell'epoca si levarono diversi dibattiti sull'opportunità o meno di avere un codice. Il più celebre fu quello che si ebbe in Germania all'indomani della vittoria nella guerra di liberazione combattuta proprio contro l'occupante francese. Qui, nonostante l'avversione per Napoleone ma sulla spinta nazionalista, il giurista Anton Friedrich Justus Thibaut, pubblicò n...

    Scuola dell'esegesi

    I codici voluti da Napoleone vennero concepiti con lo scopo di eliminare le incertezze e le possibilità di manipolazione arbitraria del diritto stabilendo un «primato assoluto della legge, riducendo il diritto alla sola legge» secondo la teoria del positivismo giuridico: il legislatore era l'unica e incontrastata fonte del diritto e il codice era la sua espressione. Per questo, il codice doveva essere in grado di disciplinare qualsiasi situazione, grazie a norme generali e astratte, senza pre...

    Onofrio Taglioni, Codice civile di Napoleone il Grande col confronto delle leggi romane, Milano, 1809, ISBN non esistente.
    Mario Ascheri, Introduzione storica al diritto moderno e contemporaneo, Torino, Giappichelli, 2007, ISBN 978-88-348-8254-2, SBN IT\ICCU\URB\0660474.
    Paolo Alvazzi Del Frate, Marco Cavina, Riccardo Ferrante, Nicoletta Sarti, Stefano Solimano, Giuseppe Speciale e Elio Tavilla, Tempi del diritto, Torino, Giappichelli, 2018, ISBN 978-88-921-1782-2,...
    Alberto Mario Banti, L'età contemporanea : dalle rivoluzioni settecentesche all'imperialismo, Roma, GLF editori Laterza, 2009, ISBN 978-88-420-9143-1, SBN IT\ICCU\BVE\0487464.
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  4. 8 dic 2021 · Codice Napoleonico, Stato Civile ed eredità legislativa di Napoleone in Italia: ecco come l'imperatore francese ha influenzato i codici degli stati italiani.

  5. INTRODUZIONE. L’EREDITÀ DELL’EPOCA NAPOLEONICA – IL CODICE. Il Codice napoleonico (il Code) esercitò un’influenza diretta sulla legislazione di molti Stati preunitari, ponendo le premesse della loro successiva integrazione a partire dal nuovo Codice del 1865.

  6. Il Codice Napoleonico e i suoi riflessi nel Diritto Europeo. Tipo: lezione. Materie: Diritto medievale e moderno. Diritto romano. Avanzamento: lezione completa al 100%. Lo scopo che si prefiggeva il legislatore era quello di dar vita a un testo che ponesse fine in maniera definitiva alla tradizione giuridica dell'Ancien Régime, caratterizzata ...