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  1. 11 ago 2020 · Fu in quel momento che giunse Carlo d’Angiò in città (che oggi è ricordato con una statua a Palazzo Reale), per conquistare un posto privilegiato nel cuore del Mediterraneo. Roberto fu il terzo re angioino di Napoli.

  2. it.wikipedia.org › wiki › GigliatoGigliato - Wikipedia

    Il tipo del dritto era imitato da quello del grosso romanino, emesso dal Senato romano nel periodo 1253-1256, quando era senatore di Roma Brancaleone degli Andalò e dai tipi di Carlo I d'Angiò. Nel Regno di Napoli fu coniata in argento durante il XIV secolo; in particolare il successore, Roberto d'Angiò, ne fece coniare in grande quantità.

  3. CARLO I d'Angiò, re di Sicilia Peter Herde Nacque alla fine di marzo del 1226, ultimo dei sette figli del re di Francia Luigi VIII e di Bianc...

  4. Roberto d’Angiò, terzogenito del re Carlo II, succedette al padre perché il primogenito, Carlo Martello, era morto prematuramente e Ludovico, il secondogenito, aveva scelto di farsi frate minore francescano durante la sua prigionia di sette anni, in Catalonia, con i fratelli Roberto e Raimondo Berengario, come riscatto per la liberazione del padre durante le Guerre dei Vespri Siciliani.

  5. CARLO I d’ ANGIO’. Carlo d’Angiò era il fratello del re di Francia Luigi IX conosciuto come il “ il santo “. Egli appena insediatosi re di Sicilia, trasferì la capitale del regno da Palermo che allora contava circa 300 mila abitanti a Napoli che ne contava solo 30 mila. Carlo I d’Angiò, Piazza del Plebiscito.

  6. San Ludovico di Tolosa che incorona il fratello Roberto d'Angiò, Napoli, Capodimonte In viaggio per Napoli, Ludovico fu ordinato suddiacono da Bonifacio VIII nel dicembre del 1295. Giunto a Napoli, nel 1296 rinunciò al diritto di primogenitura e al regno, di cui era divenuto legittimo erede in seguito alla morte del fratello Carlo Martello d'Angiò nell'agosto del 1295. [4]

  7. ANGIÒ, Carlo d'. Giuseppe Coniglio. Figlio di Filippo, principe di Taranto e di Ithamar Comnena, nipote quindi di Roberto d'Angiò, nacque a Napoli intorno al 1297, come si ricava dal sermone di Remigio de' Girolami, citato oltre. Lo zio Roberto e suo padre vollero servirsi assai presto del fanciullo per i loro piani politici in Oriente.