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  1. Cadorna, Raffaele. Generale (Milano 1815 - Torino 1897). Ufficiale del corpo del Genio sardo, nel 1848 organizzò i volontari del Genio lombardo, divenendo maggiore. Comandante di un battaglione, partecipò alla spedizione di Crimea. Nella guerra del 1859 si distinse a S. Martino, e, poche settimane dopo, divenne ministro della Guerra in ...

  2. Raffaele Cadorna nel Risorgimento italiano, Milano 1922), assai ricca di documentazione, e l'introduzione a Le più belle pagine di Raimondo Montecuccoli, da lui raccolte (Milano 1922). Inoltre il volume di Lettere famigliari (Milano 1967), selezione delle lettere degli anni di guerra curata dal figlio Raffaele.

  3. Luigi Cadorna nacque a Pallanza nel 1850, da famiglia di solide tradizioni militari. Suo padre, infatti, era quel generale Raffaele Cadorna cui, dopo aver combattuto valorosamente in Algeria, in Crimea e a S. Martino, toccò in sorte di comandare, nel 1870, il corpo d'Armata che doveva dare Roma all'Italia.

  4. Raffaele Cadorna, Managing Director of Aluservice… Consigliato da Raffaele Cadorna On today’s International Women’s Day we at Freudenberg celebrate our 18,000 female colleagues worldwide.

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  5. 20 apr 2024 · Raffaele Alessandro Cadorna (Milano, 9 febbraio 1815 – Torino, 6 febbraio 1897) è stato un generale e politico italiano. Fu al servizio prima del Regno di Sardegna e poi del Regno d’Italia Il figlio Luigi Cadorna (Pallanza, 4 settembre 1850 – Bordighera, 21 dicembre 1928) fu capo di stato maggiore del Regio Esercito nel corso della prima guerra mondiale .

  6. Il maresciallo Cadorna fu anche un lucido e accurato scrittore militare. Ci rimangono di lui una biografia del padre suo: Il generale Raffaele Cadorna nel Risorgimento italiano (Milano 1922) e due opere sulla grande guerra: La guerra alla fronte italiana fino all'arresto sulla linea del Piave e del Grappa (Milano 1921) e Altre pagine sulla grande guerra (Milano 1924).

  7. Raffaele Cadorna. Nato a Pallanza (NO) nel 1889, morto a Pallanza nel 1973; figlio del maresciallo Luigi Cadorna, Capo di Stato maggiore dell'esercito dal 1915-17 e nipote del comandante delle truppe entrate a Roma nel 1870 a compimento dell'Unità d'Italia.