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Vittorio Sereni, da Diario d’Algeria, 1944 Ha anche un nome latino, l’anadiplosi, un nome che rende molto chiaro il significato di questa figura retorica: reduplicatio. La reduplicatio avviene quando, in un discorso, ripetiamo l’ultima parte, o l’ultima parola, della frase precedente. Nella poesia di Sereni è espressa chiaramente: quel ...
anadiplosi a | na | di | plò | ṣi s.f.inv. 1584; dal lat. tardo anadiplōsis, dal gr. anadíplōsis “ripetizione, raddoppiamento”, der. di anadiplóō “io raddoppio”. TS ret. figura retorica che consiste nella ripetizione di una o più parole per dare più enfasi all’espressione
L’ epanadiplosi è una figura retorica che consiste nel ripetere la stessa parola o più parole all’inizio e alla fine di una frase o un verso; si può applicare però anche a porzioni di testo più lunghe di un singolo verso o frase, per esempio in poesia si può avere la stessa parola o espressione all’inizio e alla fine di un’intera ...
L'anadiplosi, o raddoppiamento, anticamente detta anche epanastrofe o reduplicatio, è una figura retorica che consiste nella ripetizione dell'ultimo elemento di una proposizione all'inizio della seguente, al fine di rimarcare il legame tra le due.
anadiplosi [a-na-di-plò-ʃi] s.f. inv. RET Figura retorica che consiste nella ripetizione di una o più parole per dare maggiore efficacia alla frase: l'ho scritto per te, per te che sei la mia ispiratrice
ANADIPLOSI. L’anadiplosi è la figura retorica di parola che consiste nella ripetizione nella frase successiva della parola, o delle parole, con cui si conclude la frase precedente. Il termine anadiplosi deriva dal greco anadíplosis, e significa duplicare, raddoppiare.
Una figura retorica molto simile è l’anadiplosi, e la differenza tra le due è così sottile che spesso sono identificate: nell’anadiplosi la parola viene ripetuta alla fine di una frase e all’inizio di quella successiva. Epanalessi – Esempi. Iniziale. Ancora parli, ancora parli, e guardi; le cose intorno. Piove … (Marino Moretti ...