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ossimòro (alla greca ossìmoro) s. m. [dal gr. ὀξύμωρον, comp. di ὀξύς «acuto» e μωρός «stupido», con allusione al contrasto logico].
L'ossimoro (dal greco antico ὀξύμωρον?, a sua volta da ὀξύς, "acuto" e μωρός, "ottuso") è una figura retorica che consiste nell'accostamento di due termini di senso contrario o comunque in forte antitesi tra loro. Esempi: disgustoso piacere, illustre sconosciuta, silenzio assordante, lucida follia.
L’ossimoro (dal gr. oksýmōron, comp. di oksýs «acuto» e mōrós «stolto, folle») è un procedimento retorico ( retorica) che consiste nell’unire due parole o espressioni che sono inconciliabili nel significato in quanto indicano propriamente una antitesi o contrarietà.
Figura retorica che consiste nell’ unione sintattica di due termini contraddittori, in modo tale che si riferiscano a una medesima entità. L’effetto che si ottiene è quello di un paradosso apparente; per es.: lucida follia; tacito tumulto ( G. Pascoli ); convergenze parallele (A. Moro); insensato senso (G. Manganelli).
5 apr 2019 · L’ossimoro è una figura retorica di pensiero che si basa sull’accostamento paradossale di termini antitetici, ovvero termini che esprimono concetti contrari e che si contraddicono, come: dolce amarezza, vita mortale.
26 mag 2022 · L’ossimoro è una figura retorica, molto usata soprattutto in poesia, che unisce dal punto di vista sintattico due termini opposti fra loro, dando origine a una sorta di paradosso apparente.
31 mag 2021 · L’ossimoro è una di quelle figure retoriche che vengono utilizzate di frequente anche nel linguaggio parlato. Ne sono esempi espressioni come silenzio assordante o silenzio eloquente, brivido caldo, attimo infinito, dolce dolore, assenza ingombrante, morto vivente, false verità, dolcezza amara.