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Giacomo d'Aragona, detto il Giusto ( Valencia, 10 agosto 1267 – Barcellona, 2 novembre 1327 ), è stato re Giacomo II di Aragona, di Valencia e Conte di Barcellona (1291-1327). Dal 1285 al 1296 fu anche re di Sicilia come Giacomo I. Dal 1291 al 1298 governò il regno di Maiorca [1], mentre fu Re di Sardegna dal 1297 al 1327.
Dopo due secoli di dipendenza politica, il “Reame” divenne di nuovo una nazione libera sotto la dinastia dei Borbone di Napoli e Sicilia. Successori di Carlo di Borbone furono: Ferdinando IV (1759-1825), dal 1814 Ferdinando I delle Due Sicilie; Francesco I (1825-1830), Ferdinando II (1830-1859), Francesco II, che nel 1860 perse il Regno ...
Figlio (Catania 1342 - Messina 1377) di Pietro II, successe al fratello Ludovico nel 1355 sotto la tutela della sorella Eufemia. Dopo un lungo periodo di instabilità per le ribellioni fomentate dai Chiaramonti e gli attacchi degli Angioini, poté concludere la pace, per l'interessamento di papa Giovanni XI, con la regina di Napoli Giovanna I d'Angiò (1372).
Pietro II di Cipro, o Pietrino anche Pietro di Lusignano, detto il Grosso ( Nicosia, 1357 – Nicosia, 13 ottobre 1382 ), fu conte di Tripoli, dal 1359 al 1372, re di Cipro e re titolare di Gerusalemme, dal 1369 fino alla sua morte.
Roberto iniziò a conquistare la Sicilia e Rogelio lo accompagnò nel 1061. Per il decennio che seguì, Rogelio avanzò in Sicilia verso Palermo , che cadde nel 1072 . Roberto nominò suo fratello Conte di Sicilia. Rogelio trascorse la sua vita a stabilire il potere normanno sull'isola. Ruggero II di Sicilia.
Pietro II di Sicilia: Frederic III, re di Sicilia Eleonora d'Angiò Eleonora di Sicilia Elisabeth von Kärnten: Otto III, duca di Carinzia Euphemia von Schlesien-Liegnitz Martí I, re di Sicilia Artal III, signore di Luna Lope Ferrench III, signore di Luna Eva Ximénez de Urrea Lope, I conte di Luna Martina Sanz d'Horta Pedro Artal de Huerta
La morte della regina Maria d’Aragona (25 maggio 1401) senza eredi – Pietro, l’unico figlio avuto dopo 9 anni di matrimonio, era morto bambino – riproponeva i complessi problemi di legittimità istituzionale più che politica, in quanto sul matrimonio con la figlia di Federico IV il figlio di M. poggiava i diritti alla corona di Sicilia, e dunque Martino il Giovane avrebbe dovuto ...