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  1. LEGGI ANCHE: Alessandro II, lo zar del Sangue Versato che rivoluzionò il Paese . Dopo l’assassinio di Alessandro II, la polizia segreta scatenò tutte le sue forze contro “Narodnaja Volja”, arrestando migliaia di affiliati, compresi i principali membri del Comitato esecutivo.

  2. L’attentato ad Alessandro II avvenne il 13 marzo del 1881 e fu compiuto da due terroristi di un gruppo anarchico populista. Il primo lanciò una bomba che costrinse lo Zar a scendere dalla carrozza e il secondo lo uccise facendo esplodere un altro ordigno.

  3. 24 giu 2016 · CONDIVIDI. Per anni i rivoluzionari della Narodnaja volja cercarono senza successo di assassinare Alessandro II. Lo zar pareva protetto dal fato ma nemmeno il destino poteva fermare la loro incrollabile volontà di vendetta. Intorno alle dieci di mattina del 3 aprile 1881 quattro uomini e una donna salivano al patibolo.

  4. 22 apr 2024 · Le premesse della rivoluzione russa. Nella seconda metà dell'Ottocento la Russia era dominata dallo Zar Alessandro II, appartenente alla famiglia Romanov.Incapace di contenere le tendenze rivoluzionarie e di riformare il Paese per dare ai più poveri maggiore dignità e risorse economiche, vennero a crearsi le condizioni ideali per l'insorgere di gruppi populisti.

  5. 18 ago 2022 · I cinque scelsero il giorno dell’attentato, una data simbolica, il 1 marzo 1887, sesto anniversario dell’assassinio dello zar Alessandro II, ed iniziarono a pianificare l’impresa in dettaglio, tuttavia non poterono concretizzare i loro propositi perchè furono catturati dalla polizia segreta dello zar, come parte di un gruppo di quindici persone.

  6. 5 apr 2021 · Le loro pene non furono commutate fino all’ascesa al trono dello zar Alessandro II, solamente nel 1856. Tra di loro c’era il generale Sergej Grigor'evič Volkonskij, che ispirò uno dei personaggi principali di Guerra e pace, scritto dal suo lontano cugino Lev Tolstoj. Il percorso di Volkonskij fu quello tipico di un decabrista.

  7. Alessandro II, che annunciò ufficialmente la grazia concessa al circolo Petrashevskij, diversi anni più tardi invitò lo scrittore a intrattenere una conversazione con i suoi figli, Sergej e Pavel. Dostoevskij non incontrò mai l’imperatore, ma in tre diverse occasioni pranzò con i granduchi, ai quali espresse la sua visione sul futuro della Russia e con i quali parlò anche di temi politici.