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L'estasi (dal greco ἔκστασις, composto di ἐκ o ἐξ + στάσις, ex-stasis, «essere fuori») è uno stato psichico di sospensione ed elevazione mistica della mente, che viene percepita a volte come estraniata dal corpo: da qui la sua etimologia, a indicare un «uscire fuori di sé».
èstaṡi s. f. [dal lat. tardo ecstăsis, gr. ἔκστασις «turbamento o stato di stupore della mente (per paura, dolore, ecc.)», der. di ἐξίστημι «mettere fuori» e, come intr. e nel medio, «uscire di sé»].
Nel significato più generico, stato di isolamento e d’innalzamento mentale dell’individuo assorbito in un’ idea unica o in un’emozione particolare; più propriamente, nella mistica, il rapimento dell’ anima in diretta comunicazione con il soprannaturale.
L'estasi (dal greco ἔκστασις, "stato di stupore della mente", da ἐξίστημι, "uscire di sé") è una forma particolare di esperienza psicologica, il cui nucleo centrale è costituito dall'impressione che la mente abbandoni il corpo ed entri in altre dimensioni. È generalmente associata a esperienze religiose di tipo mistico ...
L' estasi (dal greco ἔκστασις, composto di ἐκ o ἐξ + στάσις, ex-stasis, «essere fuori») è uno stato psichico di sospensione ed elevazione mistica della mente, che viene percepita a volte come estraniata dal corpo: da qui la sua etimologia, a indicare un « uscire fuori di sé ».
estasi ‹è·sta·ṣi› s.f., invar. ~ Stato di evasione totale dalla realtà circostante nel quale viene a trovarsi l’individuo completamente assorto con la mente e col cuore su un unico oggetto (RELIG).
estasi. [è-sta-ʃi] s.f. inv. 1 RELIG Condizione dell'anima che appare come distaccata dal corpo in diretta comunicazione col mondo soprannaturale. ‖ Nella teologia cattolica, esperienza mistica e ascetica di rapimento dell'anima nella contemplazione di Dio. 2 estens.