Yahoo Italia Ricerca nel Web

Risultati di ricerca

  1. 4 giorni fa · Come è fatta davvero una Colt, e perché? A che altezza mirare per centrare il bersaglio? Come si pulisce un fucile? E un cavallo? Fra nemici fantasma (Buzzati prima di Buzzati) e epifanie meteorologiche, servito da una fotografia che scolpisce ogni ruga e ogni pelo, Minervini scava nel fango ma costeggia il sacro. Prendere o ...

  2. 3 giorni fa · Sta qui il nocciolo del film (e non solo di questo: anche Midsommar - Il villaggio dei dannati e Beau ha paura cominciano con la dipartita di un familiare), nei gradi di separazione che intercorrono tra le due parole, unite dal filo sotterraneo di un morbo ereditario. Hereditary

  3. 2 giorni fa · Cannes 2024, Minervini con "I Dannati" vince la migliore regia nella sezione "Un Certain Regard" Il film vincitore cattura l'essenza tragica di una guerra fratricida, riflettendo sull'alienazione ...

    • 2 min
    • Lorenzo di Las Plassas
  4. 23 ore fa · I protagonisti del film di Roberto Minervini sono dei soldati mandati in missione in un ambiente inospitale, dove la natura è minacciosa, fredda e cupa. Già la prima scena è indicativa; in una sorta di prologo vediamo un branco di lupi divorare una preda ma è il messaggio che Minervini vuole dare subito allo spettatore dell’ambiente in cui si svolgerà la vicenda.

  5. 2 giorni fa · Roberto Minervini si è aggiudicato il premio per la migliore regia peri I dannati nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 2024. Il film è uscito nelle sale italiane il 16 maggio distribuito da Lucky Red.

  6. 2 giorni fa · Ma nonostante si parta da questi presupposti agiograficamente storici, quantomeno in apparenza, l’afflato in I dannati è tutt’altro che votato a un ritirarsi dell’atto di creazione dell’immagine: compiendo un giro completo, il film tra quelli di Minervini diventa il più votato all’etereo, al sospeso, a quel senso beckettiano di universo che sa di basarsi sulla trascendenza ma che ...

  7. 2 giorni fa · Ne I dannati, il regista mette degli uomini in uniforme ottocentesca, ma i loro corpi e i loro dialoghi sono reali, sono frutto di un’esperienza di condivisione dello spazio intorno al film che si avvicina al documentario, senza esserlo. “Quando faccio un film scelgo di convivere per due mesi con l’intera troupe”, afferma il regista.